ART. 23 PRESCRIZIONI DI CARATTERE ARCHITETTONICO ED
AMBIENTALE
1.
23.1
-Murature e intonaci Le murature esistenti mantenute con paramento di pietrame,
misto o in muratura a vista potranno, a seconda dei casi, essere restaurate con
stilatura e impermeabilizzazione dei giunti, oppure saltuariamente rinzaffate
con intonaco rustico in modo da omogeneizzare l’aspetto delle murature. Potrà
inoltre essere consentita l’intonacatura a frattazzo delle murature ammalorate
e/o composte da paramenti incongrui (parti in mattoni anche recenti e parti in
pietrame con tessiture di varie epoche); sono comunque esclusi intonaci
graffiati granulati o con altri effetti non tradizionali. I colori saranno
quelli chiari delle terre naturali e dovranno essere sottoposti al parere degli
uffici comunali. I muri ciechi degli edifici riconosciuti di valore ambientale,
indicati nella tavola 4A dei beni ambientali e nelle relative tabelle, non
potranno essere modificati con l’apertura di finestre o porte. Per consentire
una limitata aerazione dei servizi igienici o di vani accessori è solo
consentita la formazione di piccole aperture nella cortina muraria (di
dimensioni massime 40x40 cm. se quadrata, oppure 30x50 cm. se rettangolare); in
questo caso i serramenti saranno a filo interno della muratura; non è ammessa
la formazione di davanzali esterni o di ante di chiusura esterne: le aperture
dovranno essere protette solo da grate in ferro esterne non sporgenti dal filo
della muratura.
2.
23.2
-Serramenti esterni Se non specificato diversamente nelle tabelle, i serramenti
ed oscuramenti esterni saranno in legno a disegno semplice verniciato a biacca
(coprente) o trattati con impregnante scurito (sono escluse vernici
trasparenti). I serramenti da mantenere o da sostituire saranno conformi alle
seguenti tipologie:
1) |
finestre: in legno a
semplice disegno con traverse orizzontali, meglio se con profilo a gola di |
|||||||||||||||||||||
|
lupo; portefinestre
con pannello inferiore opaco per il resto con disegno analogo alla finestra; |
|||||||||||||||||||||
2) |
scuri esterni
(l’ammissibilità e il tipo è specificato sulle tabelle): |
|||||||||||||||||||||
|
-gelosie in legno integgiate
|
con |
le stesse modalità
delle finestre |
e |
fissate |
con |
cerniere |
|||||||||||||||
|
zancate nel muro
(senza imbottitura in legno a riquadratura del vano finestra); |
|||||||||||||||||||||
|
ante piene in legno |
a |
tavole larghe
intelaiate |
e |
tinteggiate |
con |
le stesse modalità dei
|
|||||||||||||||
|
-serramenti e finite
con cerniere zancate nel muro; |
|||||||||||||||||||||
3) |
portoncini d’ingresso:
in legno a disegno semplice con telaio e specchiatura piena o con tavole |
|||||||||||||||||||||
|
larghe intelaiate (in
conformità ad eventuali indicazioni di tabella); |
|||||||||||||||||||||
4) |
portoni per rimesse
veicoli (garage): in legno a tavole larghe riquadrate da telaio e tinteggiate
|
|||||||||||||||||||||
|
con la modalità delle
finestre; |
|||||||||||||||||||||
5) |
portoni pedonali e
carrai su via (o su recinzioni o su facciata): |
|||||||||||||||||||||
|
-i serramenti
tradizionali esistenti in legno |
saranno |
restaurati |
o ricostruiti |
con |
analogo |
||||||||||||||||
|
disegno; |
|||||||||||||||||||||
|
-i serramenti
esistenti in ferro |
a |
disegno tradizionale |
saranno |
restaurati |
o sostituiti |
con |
|||||||||||||||
|
analoghe modalità; |
|||||||||||||||||||||
6) serramenti
dei negozi (vetrine e porte): in legno quando siano situati in edifici di
valore storico-artistico od ambientale, o comunque assoggettati ad interventi
di restauro. I serramenti di disegno non tradizionale o moderno, in caso di
sostituzione, dovranno armonizzarsi con quelli tradizionali.
23.3 -Altri
elementi di facciata Balconi e scale esterne I balconi in legno
dovranno, anche in caso di sostituzione, essere mantenuti con struttura in
legno (mensole, tavolato, ringhiera, piantoni) trattato con impregnante
scurito. I balconi in lastre e mensole in pietra dovranno esser mantenuti o
sostituiti con analoghi elementi (evitando le coste segate a spigolo vivo) mentre
le ringhiere in ferro, in caso di sostituzione, dovranno essere del tipo
tradizionale in bacchette di ferro a sezione tonda o quadra con correnti
superiori e inferiori in semplice piattina di ferro (esclusi gli scatolati). Le
scale esterne di collegamento con i balconi possono essere rimosse in caso di
intervento di RisB; per quelle da mantenere (intervento di Res), il loro
eventuale rifacimento dovrà essere eseguito con materiali, tecniche e disegno
analoghi a quelli originari. Zoccolature e marciapiedi Le zoccolature
degli edifici (di h. max 60 cm.) dovranno essere in intonaco di cemento e non
sono ammessi rivestimenti in pezzame di pietra o lastre di piccolo formato;
sono consentite, solo quando esplicitamente indicato sulle tabelle riferite
alle cellule edilizie, zoccolature in pietra naturale a tutta altezza e
lunghezza a correre sempre e comunque maggiore dell’altezza. I marciapiedi
perimetrali degli edifici, di larghezza massima 1,20 mt., dovranno essere o in
battuto di cemento bocciardato oppure in lastre di pietra naturale a tutta
larghezza. Tende e serrande Negli edifici riconosciuti di valore
storico-artistico o ambientale e su fronti di valore ambientale, non sono
ammesse tende esterne a sporgere nè serrande metalliche esterne (avvolgibili
pieni o a maglie, oppure riducibili). Per consentire una protezione esterna
sono ammesse solo inferriate a disegno tradizionale eseguite in barre tonde di
ferro (∅ minimo 14 mm.) non intelaiate e fissate alla muratura
con zanche con apertura a 180°, oppure con scorrimento laterale a scomparsa
nella muratura. Potranno anche essere proposte ante in legno a tavole larghe ma
solo rimovibili o a scorrimento. Insegne Le insegne devono essere
sistemate nella luce delle aperture, non sporgere rispetto al filo degli stipiti
e dell’architrave, avere un’altezza massima di cm. 50; quando sono poste sul
paramento murario, devono avere una lunghezza non superiore alla luce
dell’apertura, una sporgenza dal muro non superiore a cm. 2, un’altezza massima
di cm. 50 e non possono essere luminose. Elementi tecnologici Gli
elementi tecnologici (fili elettrici, condutture, contatori, scatole di
derivazione, ecc...) non sono, di regola, ammessi in facciata (fatti salvi i
casi particolari, da documentare, per i quali devono essere concordati con gli
uffici tecnici posizione e caratteristiche specifiche); in particolare, per i
vani contatori e per le scatole di derivazione, è richiesto l’incasso totale
con sportelli a raso parete, rivestiti con lo stesso colore della facciata cui
sono collocati. Nel caso di formazione di più unità immobiliari nelle cellule
microurbane, per l’installazione di apparecchi televisivi è obbligatoria la
posa in opera di un’unica antenna centralizzata per la ricezione delle
trasmissioni.
1.
23.4
-Coperture I manti di copertura devono essere realizzati in coppi curvi alla
piemontese; gli sporti saranno a ventaglio con passafuori e orditura in legno
verniciato con impregnante scurito (sono escluse vernici trasparenti) e
intradosso dei coppi a vista. In presenza di cornicioni di coronamento
sagomati, questi dovranno essere mantenuti. Sulle falde di copertura non
potranno essere realizzate nuove aperture, nè abbaini nè finestre piane tipo
“velux”; è soltanto consentita la realizzazione di un passo d’uomo per la
manutenzione della copertura, di dimensioni massime 60x60 cm. a filo della
copertura e solo sulla falda non prospettante su via. Le teste di camino
dovranno essere mantenute o realizzate in mattoni a vista con cornici e
coronamento in coppi o mattoni (escluse le lastre in pietra). Le gronde e i
pluviali (solo a sezione tonda e non quadra) saranno in lamiera zincata (anche
verniciata) o in lamiera di rame. Non sono ammessi scarichi liberi a livello
del marciapiede o del piano stradale o comunque su suolo pubblico. I manti di
copertura in coppi dovranno sostituire, almeno per l’intera cellula edilizia,
le coperture esistenti realizzate con tegole diverse (marsigliesi, portoghesi,
olandesi, romane, in cls, etc.).
2.
23.5 -Aree
esterne Progetto: sistemazione e smaltimento delle acque piovane Per ogni
intervento superiore alla manutenzione straordinaria sulle cellule edilizie, è
obbligatorio il progetto della sistemazione esterna e delle recinzioni per
l’intera cellula microurbana o il rilievo dello stato di fatto se non variato.
Nelle aree individuate nella tavola 4A come “aree di pertinenza” di edifici di
interesse storico-artistico o ambientale deve essere particolarmente curata la
progettazione unitaria degli elementi vegetali (essenze ad alto-medio fusto,
cespugli, siepi, zone prative) con tipologie tradizionali (giardino
all’italiana, parco, frutteto, filari alberati ecc...). Nella sistemazione
delle aree esterne si dovrà tener presente il problema dello smaltimento delle
acque piovane. Ogni progetto di sistemazione o rilievo degli edifici e delle
aree esterne (quando le aree superino la superficie di 100 mq.) dovrà essere
accompagnato da un elaborato specifico con il calcolo delle acque raccolte
dalle zone pavimentate e con il progetto di idonei sistemi tecnici di smaltimento
(ad esempio pozzi perdenti).
Recinzioni Nelle aree esterne di pertinenza
delle cellule microurbane dovranno essere osservate le prescrizioni che
seguono. -Anche in caso di frazionamento degli edifici, con formazione di più
unità immobiliari, l’area esterna dovrà essere trattata in modo unitario nel
rapporto con l’edificio, senza la realizzazione di recinzioni interne. Con un
progetto di sistemazione unitario potranno essere ambientate zone funzionali
anche con delimitazioni di siepi sempreverdi con interposta bassa recinzione in
rete metallica e paletti di ferro (h max 100 cm.).
-A perimetro delle cellule microurbane quando non vi
siano già recinzioni esistenti, il completamento può avvenire con nuove
recinzioni a giorno in paletti metallici e rete o bacchette in ferro a disegno
semplice con eventuale muretto di base in cemento di altezza max 30 cm., per
una altezza totale di 2 mt. e con piantamento di siepi sempreverdi a filo
interno della recinzione.
Pavimentazioni
Nelle pavimentazioni delle aree private esterne di
pertinenza dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni.
1) I
marciapiedi a perimetro dell’edificio avranno larghezza massima di 1,20 mt. e
saranno in battuto di cemento bocciardato o in pietra di Luserna o beole con
lastre della larghezza del
marciapiede
e superficie a spacco di cava regolarizzata.
2) Le zone e i percorsi pedonali e carrabili
saranno in acciottolato con eventuali “ruere” in Luserna o beole (larghezza
circa 40 cm. se a fascia doppia, e 60 cm. se a percorso singolo); sono anche
consentite pavimentazioni in ammattonato di laterizio. In sostituzione dei
materiali di cui sopra può essere consentito (quando esplicitamente indicato
nelle tabelle) l’uso di elementi autobloccanti in cls, solo se del tipo e
colore a imitazione del mattone lavorato a costa o ad imitazione di cubetti o
blocchetti in pietra miscelati con trame irregolari. Tutte le pavimentazioni
devono essere posate solo su sottofondo di ghiaia compattata e letto di posa in
sabbia in modo da essere percolanti, con esclusione di sottofondi in
calcestruzzo.
3) Salvo
diverse disposizioni contenute nelle tabelle, è vietato realizzare nelle aree
libere rampe di discesa, cunicoli, locali per autorimesse private, ad eccezione
delle intercapedini di risanamento.
4) Altre zone
e percorsi potranno essere pavimentati in ghiaia naturale di fiume.
23.6 -Recupero residenziale di
stalle e fienili (RISB) Con l’intervento di Ristrutturazione
B è consentito il riuso residenziale, o per usi accessori alla residenza, dei
fienili e delle tettoie porticate anche a doppia altezza. Per conservare la
memoria storica e ambientale della gerarchia tipologica delle originali unità
produttive agricole, il recupero funzionale è sottoposto alle seguenti
prescrizioni per le due varianti tipologiche ricorrenti: .
23.6.1 -Cellula edilizia a due piani
fuori terra con stalla-deposito al piano terra e fienile aperto al primo
piano.
23.6.2
-Tettoia a doppia altezza