ART. 26 BENI CULTURALI-AMBIENTALI ESTERNI AL CENTRO STORICO

26.1 -Singoli edifici rurali di valore documentario

a) Cascina del Maggiore Via Servino n° 42. Catasto: fg. 6 part. 87 – 88 – 89 – 132. Cascina a corte. Datazione 1865. La cascina venne costruita tra il 1861 il 1865 da Giovanni Aghemo, Maggiore del Regio Esercito che aveva partecipato alle guerre d’indipendenza. Edificio principale a due piani fuori terra, in muratura mista di pietrame e mattoni con solai voltati a botte, a vela e in putrelle e voltini sia al piano terreno che al primo piano; balconi con modiglioni e lastre in pietra; copertura a due falde in coppi su capriate lignee.

Tipi di intervento: restauro e risanamento conservativo (art. 21.3); per il recupero residenziale dei fienili e tettoie è utilizzabile l’intervento di RisB (art. 23.6). Si applicano gli articoli 23 e 25 per quanto di pertinenza.

Destinazione d’uso: Res, res, at (art. 22).

b) Cascina Borgetto Località Comba Via Sangone 35 Catasto: fg. 1 part. 27 – 28 – 29 Cascina a corte databile nella prima metà dell’800, ristrutturata negli anni ’70 e utilizzata come centro equestre con maneggio e pensione. Primo corpo residenziale, con torretta, a due piani fuori terra, in muratura di mattoni intonacata; solai in travi di ferro e tavelle al piano terreno, con putrelle e voltine latero-cementizie sui vari solai al primo piano. Secondo corpo residenziale con volte a vela al piano terreno e solai con putrelle e voltini al primo piano; balconi in parte con modiglioni e lastre in pietra e in parte con soletta in c.a.. Copertura a due falde in coppi. Bassi fabbricati, fienili, tettoie, stalle per cavalli.

Tipi di intervento: restauro e risanamento conservativo (art. 21.3) con elementi di RisA e RisB per il recupero e riuso di volumi accessori necessari per l’uso equestre in atto con caratteri di inserimento ambientale assimilabile all’art. 23 (materiali: legno, muratura di mattoni a vista, coperture in coppi, un solo piano fuori terra); documentazione di progetto come in art. 25.

Destinazione d’uso: (art. 22) Res, res, dc1, at, attività equestre.

c) Cascina Chiadò (detta anche Palazzina) Via Piossasco-Rivalta Catasto: fg. 11 part. 34 Cascina a corte della prima metà dell’’800. Casa padronale a tre piani fuori terra e corpo rurale (civile e rustici) a due piani fuori terra con tettoie a tutt’altezza. Edifici rurali con solai voltati al piano terra e putrelle e voltini al primo piano. Coperture a due falde in coppi con capriate in legno. Il complesso è costituito da una casa padronale, recintata (utilizzata come seconda casa) e da un vero e proprio nucleo rurale ancora in attività. L’accesso è costituito da un bel viale di platani.

Tipi di intervento: restauro e risanamento conservativo (art. 21.3); per il recupero residenziale dei fienili e tettoie è utilizzabile l’intervento di RisB (art. 23.6).

Solo per l’uso agricolo in atto sono consentiti manufatti rurali accessori con caratteri di inserimento ambientale assimilabile all’art. 23 (materiali: legno, muratura di mattoni a vista, coperture in coppi, un solo piano fuori terra); documentazione di progetto come in art. 25.

Destinazione d’uso: Res, res, at, attività agricole (art. 22).

d) Cascina Pichetto Via Volvera, 19 – 21 Catasto: fg. 1 part. 201 – 116 Cascina lineare databile a partire dal secolo XVII° con successivi ampliamenti, riplasmazioni e ristrutturazioni con facies complessiva d’inizio ’900. Edificio a due piani fuori terra in muratura mista di pietrame e laterizi intonacata; volta a botte (datata 1909) al piano terreno e altri solai in c.a.; al primo piano solai in putrelle e voltine, coperture a due falde con manto in coppi su struttura lignea con capriate in vista visibili sopra il fienile. Attualmente non è utilizzata.

Tipi di intervento: restauro e risanamento conservativo (art. 21.3) per gli elementi originari, RisA e RisB per il recupero residenziale anche della parte a fienile. Caratteri architettonici ed ambientali di cui all’art. 23; documentazione di progetto come da art.

25.
Destinazione d’uso: Res, res dc1, at(art. 22).

26.2 -Cappelle di valore ambientale-documentario

a) Cappella dell’Assunta (Cappella di Santa Maria Assunta della Rivarossa) Strada della Madonna Chiesetta ad una navata con due porticati laterali aperti. Già presente in una cartografia del 1802 e poi più segnatamente nella mappa Rabbini (1858). Nei successivi restauri sopra il frontone principale nel 1941 fu dipinto un riquadro di affresco raffigurante l’Assunzione del pittore Antonio Rolando. Edificio in muratura di mattoni intonacata; tetto a capanna con falde sulla navata principale poi ribassata sul portico aperto laterale, pronao su pilastri; manto in coppi su capriate lignee e puntoni sui portici laterali.

Tipi di intervento: restauro conservativo statico ed architettonico (art. 21.3).
Destinazione d’uso: religiosa.

b) Cappella Tonda (Cappella di Sant’Antonio ai Tonda)

v. Piossasco-Rivalta angolo v. Volvera
Catasto: fg.11 part. D
Piccola cappella a navata unica con aperture solo sul fronte e completamente cieca sugli altri lati,
con semplice cella campanaria; oggi costituisce un’isola spartitraffico su un incrocio.
Edificata a fine ’800 è con struttura in muratura intonacata, tetto a falde con manto in tegole
marsigliesi, fronte principale con lesene in mattoni e riquadratura delle aperture (due finestre,
porta d’ingresso, rosone tondo) in mattoni.
Tipo d’intervento: restauro conservativo statico ed architettonico (art. 21.3).
Destinazione d’uso: religiosa.

26.3 -Piloni votivi di interesse documentario Elemento di interesse documentario costituisce la diffusione di piloni votivi edificati nella prima metà del ’900come testimonianza di devozione e realizzati da famiglie e privati alla confluenza di strade frequentate, nelle zone agricole ai limiti dell’edificato.

Pilone 1: via Pinerolo-Susa all’incrocio con strada della Fornace, a tre fornici dedicato al Sacro Cuore.

Pilone 2: all’incrocio tra via Roma, via Torino e via Pinerolo-Susa. Costruito negli anni ’20
appartiene ad una famiglia privata ed è dedicato alla Madonna.
Pilone 3: all’incrocio tra via Piossasco e via Chiapussale, dedicato alla Madonna.
Pilone 4: all’incrocio tra via Sangone e via Moncenisio, è dedicato a S. Rocco (con pitture
parietali).
Pilone 5: all’incrocio di via Rivoli e via Servino, dedicato a S. Martino, patrono di Bruino (cui è
dedicata anche la chiesa parrocchiale).

Tipi di intervento: Restauro con fascia di rispetto minima di 10 metri senza edificazioni di qualsiasi manufatto.