Art.81 Fasce
di rispetto di fiumi, torrenti, canali, idoneità all’utilizzazione urbanistica
sotto l’aspetto geologico, aree di inedificabilità assoluta
Per
tutte le fasce di rispetto, anche non indicate dal piano, ma previste da
prescrizioni di legge, valgono i limiti derivanti dal combinato disposto
dell'art. 27 L.R. 56/77 e delle prescrizioni di cui al Titolo II Capo IV delle presenti norme.
Per
le sponde di fiumi, torrenti, canali, nelle fasce di rispetto indicate dalle
tavole di piano operano i vincoli d'uso imposti dell'art. 29 della L.R. 56/77.
In
particolare le attrezzature sportive collegate ai corsi d'acqua, di cui al 3°
comma del citato articolo di legge, sono consentite solo nelle parti delle
fasce di rispetto in oggetto, ricadenti in parti del territorio di categoria F
e nel quadro delle rispettive caratteristiche e dei relativi programmi e
strumenti attuativi.
Nelle
suddette fasce di rispetto, con particolare riferimento alle parti del
territorio di categoria F, non è ammessa l'apertura e l'esercizio di cave; per
quelle esistenti è disposta la soppressione ai sensi della L.R. 22.11.1978 n°
69, con adeguate misure per il recupero delle aree ai fini assegnati alle parti
del territorio in cui dette aree sono comprese.
Per quanto
concerne i corsi d’acqua minori, e dei canali irrigui presenti sul territorio
comunale, individuati sulla specifica cartografia tematica (elaborati I7, I8 e I9)
nonché sulla Carta di sintesi (elaborato G2), si prescrive la delimitazione
delle fasce di rispetto previste dall’art. 29 della L.R. 56/77, non edificabili.
L’ampiezza di tali fasce è pari a 25 metri per da ogni sponda per il Canale Laira e pari a 10 metri da ogni sponda per i canali Lairetta, Palazzo e Grivassola.
Considerazioni di carattere
idrogeologico e geotecnico conseguenti ad indagini specifiche di settore, hanno
portato alla formulazione di una zonizzazione del territorio comunale
conformemente alle prescrizioni della “Circolare del Presidente della Giunta
Regionale n. 7/LAP approvata in data 06/05/1996 – L.R. 5/12/77 e s.m.i.. Specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi
geologici a supporto degli strumenti urbanistici” e alla successiva Nota Tecnica esplicativa del
Dicembre 1999, suddividendo il territorio per aree
omogenee dal punto di vista della pericolosità geomorfologica intrinseca e
dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica.
Dette aree, riportate nelle tavole di progetto 3.1/7 –
4.16 come individuate nella tavola G2 - “Carta di sintesi e della pericolosità
geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica” sono definite
come segue:
Classe I: settori in cui non sussistono condizioni di pericolosità
geologica;
Classe II: settori caratterizzati
da condizioni di moderata pericolosità geologica;
Classe III: settori caratterizzati da
condizioni di pericolosità geologica
Ogni classe è soggetta a
prescrizioni geologico tecniche e limitazioni ai tipi di intervento ammissibili
(eventualmente condizionati alla realizzazione di opere di consolidamento-difesa
di iniziativa pubblica o privata, secondo le indicazioni contenute
nell’elaborato G1 –
Relazione geologica - geomorfologica, cui si rimanda) indipendentemente
dalla zona urbanistica di appartenenza come di seguito esposto.
La Classe I
raggruppa settori privi di limitazioni urbanistiche; gli interventi sia
pubblici sia privati sono consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M.
11/03/1988 n°47
La Classe
II, che raggruppa i settori con moderate limitazioni urbanistiche, è suddivisa
in sottoclassi come segue:
IIA - Porzioni
di territorio caratterizzate da presenza di suoli sede di possibili fenomeni di
ritenzione idrica o di modesti allagamenti legati al reticolo idrografico
minore.
Ogni nuovo intervento deve essere
preceduto da uno studio geologico di dettaglio che accerti le caratteristiche
geotecniche dei terreni di fondazione e la compatibilità dell’intervento con la
situazione idrogeologica locale, verificando il minimo livello di soggiacenza della falda freatica; la realizzazione di piani
interrati dovrà essere verificata con approfondimenti adeguati.
IIB - Porzioni
di territorio caratterizzate da presenza di terreni a scadenti caratteristiche
geotecniche.
Ogni nuovo
intervento deve essere preceduto da uno studio geologico-geotecnico di dettaglio
che accerti le compatibilità dell’intervento con le caratteristiche geotecniche
dei terreni di fondazione, verificando il minimo livello di soggiacenza
della falda e la necessità di eventuali opere di
drenaggio superficiale.
IIC1 - Porzioni
di territorio potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per eventi con tempo di ritorno superiore a 200
anni (Fascia C del PAI).
Ogni nuovo intervento deve escludere
la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto da uno studio geologico-idraulico
di dettaglio che accerti, oltre a quanto
previsto per le sottoclassi precedenti,
le condizioni di sicurezza in relazione a fenomeni di inondabilità, collegabili ai livelli idrometrici della
piena di riferimento e definisca la quota del primo solaio
calpestabile come previsto
dall’ultimo comma dell’articolo 81 quinquies.
IIC2 - Porzioni
di territorio potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per eventi con tempo di ritorno inferiore a 200
anni (Fascia C del PAI)
Ogni nuovo
intervento è subordinato alla
realizzazione delle opere previste dal cronoprogramma (con particolare
riferimento all’adeguamento ponte linea F.S. Torino-Pinerolo e del sistema
fognario), deve escludere la realizzazione di piani interrati e deve essere
preceduto da uno studio geologico di dettaglio che accerti, oltre a quanto
previsto per le sottoclassi precedenti, le condizioni di sicurezza in relazione a
fenomeni di inondabilità collegabili ai
livelli idrometrici della piena di riferimento e definisca la quota del primo
solaio calpestabile come previsto dall’ultimo comma dell’articolo 81 quinquies.
IIC3 - Porzioni
di territorio potenzialmente allagabili per fenomeni di rigurgito della rete
fognaria.
Ogni nuovo
intervento che preveda la realizzazione l’utilizzo di piani interrati è
subordinato alla realizzazione delle di opere di adeguamento della rete
fognaria acque bianche (punto 7 del Cronoprogramma) e deve essere preceduto da
uno studio geologico di dettaglio che accerti la compatibilità dell’intervento
con le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione.
La Classe
III, che riguarda settori con limitazioni urbanistiche, risulta così suddivisa:
IIIA - Porzioni
di territorio inedificate inondabili e alluvionabili
ad opera di acque di esondazione ad elevata energia; fasce di rispetto dei
corsi d’acqua minori e canali.
Settori
inidonei a ospitare nuovi insediamenti. Per gli edifici isolati eventualmente
presenti si potranno prevedere interventi di manutenzione, di risanamento e di ampliamento
igienico-funzionale senza aumento del carico abitativo.
IIIB2a - Porzioni
di territorio edificate difese da interventi di riassetto territoriale
(realizzate lungo la Fascia B di progetto del PAI), potenzialmente inondabili
da acque di esondazione del T.Sangone per eventi con
tempo di ritorno superiore a 200 anni (Fascia C del PAI).
Ogni nuovo intervento deve escludere
la realizzazione di piani interrati e deve essere preceduto da uno studio
geologico-idraulico di dettaglio che accerti, oltre a quanto previsto per la
sottoclasse IIA, le condizioni di sicurezza in relazione a fenomeni di inondabilità, collegabili ai livelli idrometrici della
piena di riferimento e definisca la
quota del primo solaio calpestabile.
IIIB2b - Porzioni
di territorio edificate parzialmente difese da interventi di riassetto
territoriale (realizzati lungo la Fascia B di progetto del PAI), potenzialmente
inondabili da acque di esondazione del T. Sangone per
eventi con tempo di ritorno inferiore a 200 anni Fascia C del PAI).
Ogni nuovo intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste
dal cronoprogramma (con particolare riferimento all’adeguamento ponte linea
F.S. Torino-Pinerolo e del sistema fognario), deve escludere la realizzazione
di piani interrati e deve essere
preceduto dallo studio geologico-idraulico individuato alla classe IIIB2a.
IIIB2c - Porzioni di territorio edificate non ancora difese da interventi di
riassetto territoriale programmati lungo la Fascia B di progetto del PAI,
potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone
per eventi con tempo di ritorno inferiore a 200 anni (Fascia C del PAI).
Ogni nuovo
intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal
cronoprogramma (arginatura in sinistra orografica a valle ponte via Torino e
adeguamento ponte linea F.S. Torino-Pinerolo), deve escludere la realizzazione
di piani interrati e deve essere preceduto dallo studio geologico-idraulico
individuato alla classe IIIB2a.
IIIB2d - Porzioni di territorio edificate non sufficientemente
protette dalle opere di difesa idraulica esistenti, lungo la Fascia B di
progetto del PAI, potenzialmente inondabili da acque di esondazione del T. Sangone.
Ogni nuovo
intervento è subordinato alla realizzazione delle opere previste dal
cronoprogramma (consolidamento e manutenzione delle difese spondali esistenti
in sponda destra a monte del parco) e deve essere preceduto dallo studio
geologico-idraulico individuato alla classe IIIB2a.
IIIB4 - Porzioni
di territorio edificate potenzialmente inondabili da acque di esondazione del
T. Sangone per eventi con tempo di ritorno inferiore
a 200 anni ricadenti all’interno della Fascia B del PAI.
Porzioni di
territorio ricadenti nell’ambito della fascia di rispetto dei corsi d’acqua
minori.
Anche a
seguito di interventi di sistemazione idrogeologica e di riassetto territoriale
è in ogni caso preclusa ogni nuova realizzazione edilizia.
In particolare per le aree urbanistiche ricadenti
nelle classi IIC1, IIC2, IIIB2a, IIIB2b, IIIB2c i progetti necessari all’ottenimento
delle concessioni edilizie non potranno in alcun caso prevedere locali
interrati e comunque dovranno essere corredati di studi geologici nonché
adottare soluzioni tecniche tali da superare le condizioni di rischio indicate
nella relazione geologico tecnica allegata al PRGC.
Qualsiasi
intervento di nuova edificazione e di ampliamento con occupazione di suolo,
previsto negli ambiti posti in Classe IIA di idoneità all’utilizzazione
urbanistica, in prossimità dei punti di criticità idraulica lungo i canali Laira e Grivassola, dovrà essere
preceduto da uno specifico studio idraulico approfondito.