ART.
47 – CLASSE II
a) -
Prescrizioni generali
1. Nelle
porzioni di territorio comprese nella classe II, dove gli elementi configurano
una pericolosità da bassa a moderata
derivante da uno o più fattori penalizzanti, sono consentite nuove
edificazioni, a patto che gli interventi non incidano negativamente sulle aree
limitrofe e non ne condizionino l'edificabilità.
2. A
tal fine ogni intervento deve essere preceduto, ai sensi del D.M. 11 marzo
1988, da specifici studi geologici e geotecnici finalizzati a definire le
scelte progettuali inerenti le strutture delle opere e le tipologie di fondazione
da adottare; tali risultanze dovranno essere recepite dal progetto delle opere.
3. A
livello generale si individuano i seguenti contenuti minimi di tali studi:
-
rilievo geologico e geomorfologico di
dettaglio;
-
studio della circolazione idrica superficiale
e sotterranea;
-
acquisizione dei parametri geotecnici e geomeccanici mediante indagini in situ e in laboratorio;
-
verifiche di compatibilità
dell’opera con le eventuali strutture adiacenti già esistenti;
-
progettazione (se necessaria) di eventuali
interventi migliorativi dell’area (opere di bonifica, adozione di particolari
tipologie fondazionali).
b) - Norme
specifiche
1.
Classe IIa: “Porzioni di
territorio che non presentano situazioni di dissesto, ma risultano
caratterizzate dalla possibilità di risalita del livello della falda freatica
fino a profondità di interazione diretta con il piano campagna con conseguente
eventualità di fenomeni di ristagno e/o limitati allagamenti; l'utilizzo di
tali settori a fini urbanistici è subordinato
a specifici approfondimenti di indagine ai sensi del D.M. 11 marzo 1988
finalizzati a caratterizzare l'evoluzione del livello piezometrico nel tempo e,
se nel caso, alla realizzazione di edifici privi di locali interrati”.
2.
Classe IIb: “Porzioni di
territorio che non presentano situazioni di dissesto, ma necessitano di
prescrizioni relative alla regimazione delle acque di
scarico ed alla realizzazione di strutture in sotterrraneo
finalizzate alla tutela della risorsa idropotabile;
l'utilizzo di tali settori a fini
urbanistici è subordinato a specifici approfondimenti di indagine ai sensi del
D.M. 11 marzo 1988 finalizzati a caratterizzare l'evoluzione del livello
piezometrico nel tempo e, se nel caso, alla realizzazione di edifici privi di
locali interrati”
3.
Classe IIc1: “Porzioni di territorio che non
presentano situazioni di dissesto, ma potrebbero essere soggette a fenomeni di
allagamento a causa dell'eventuale cedimento delle sponde dei canali irrigui
principali, sospesi sul piano campagna. Gli approfondimenti di indagine ai
sensi del D.M. 11 marzo 1988 saranno finalizzati a definire gli accorgimenti
tecnici per la minimizzazione della pericolosità e la necessità di subordinarne
l'utilizzo al ricorso di specifiche tipologie costruttive (edifici in rilevato,
assenza di locali interrati).