1. Il
P.R.G.C. segnala i seguenti beni o sistemi di beni che contribuiscono alla
caratterizzazione del territorio comunale in considerazione della loro valenza
culturale, paesaggistico/ambientale, docu- mentaria:
a)
il sistema della viabilità storica;
b)
il sistema dei canali
irrigui;
c)
le cascine con riconoscibili valenze storico/documentarie;
d)
le zone archeologiche accertate;
e)
le aree a rischio
archeologico.
2. Gli
interventi edilizi attuati sui soprarichiamati beni ricompresi nel comma 1,
punto 4 del precedente art. 49, sono sottoposti alle seguenti disposizioni con le specificazioni di cui ai successivi
capoversi.
a)
Il sistema della viabilità storica
In esso si riconoscono le
viabilità indicate con apposita simbologia sulle tavole AT3.
Fermo restando il mantenimento del tracciato, all’interno dei centri
storici dovrà essere privilegiato l’uso di pavimentazioni qualificanti il
valore storico della viabilità.
All’esterno del centro abitato ed in corrispondenza delle aree oggetto di
trasformazione, compati- bilmente con l’accessibilità alle aree ed alla
sicurezza della viabilità, si richiede la sistemazione di una fascia a verde
parallela al sedime stradale non recintata di almeno 5 m di profondità. In
corri- spondenza delle viabilità riconosciute dal PTCP costituenti “Sistema
della viabilità a carattere stori- co-culturale
e paesistico e della tradizione locale” così come riportate sulle tavole di
indagine AT3 le tavole di progetto
riportano una fascia di rispetto pari a 50 m che ricomprende quella prevista
dal Codice della Strada (in conformità agli indirizzi del PTCP della Provincia
di Vercelli).
b)
Il sistema dei canali irrigui
In esso si
riconoscono i canali indicate con apposita simbologia sulle tavole AT3. Gli
interventi su tali manufatti dovranno:
-
migliorare o almeno conservare la percorribilità
pubblica esistente;
-
salvaguardare gli elementi vegetali significativi posti
a ridosso dei canali e sulle immediate fa- sce
contigue assicurando il ripristino della copertura vegetale se interessata
dagli interventi;
-
adottare criteri e tecniche di ingegneria naturalistica
e privilegiare l’utilizzo di materiali tradi- zionali per la manutenzione dei
manufatti di arginatura in presenza di manufatti idraulici di par- ticolare rilevanza documentaria.
c)
Grange e cascine con riconoscibili valenze storico/documentarie
Per gli edifici costituenti il sistema delle Grange il P.R.G.C. ha
provveduto al riconoscimento di interesse storico-artistico (comma 1, p.to 2
dell’art. 49 delle N.T.A.) ove non già presenti decreti di vincolo.
Per i fabbricati costituenti il sistema delle cascine, con riferimento a
quanto contenuto all’allegato “N” della Relazione Illustrativa (Elab. P1.1), il
P.R.G.C. ha proceduto al riconoscimento degli edifi- ci o loro parti che in
applicazione dell’art. 24 della L.R. 56/77 risultino di interesse ambientale o
do- cumentario (comma 1, p.to 2 dell’art. 49 delle N.T.A.).
Per tutte le Grange e le cascine, o loro parti così segnalate si rimanda
alle limitazioni di intervento definite al precedente art. 50; per tutte le
aree ed i restanti fabbricati esistenti si rimanda alle dispo- sizioni
operative previste nel precedente art. 45.
d) Le
zone archeologiche accertate In esse si riconoscono:
-
i siti e le aree vincolate ai sensi di legge;
-
i siti e le aree di accertato interesse archeologico.
Su tali aree si ammettono i soli interventi di coltivazione agricola e la
sistemazione di spazi e per- corsi per l’uso a scopi turistici del bene stesso
e la sistemazione superficiale per funzioni compatibili alla zona urbanistica.
In ogni caso qualora sia necessario, anche per la coltivazione agricola
lavorare la terra in profondità (oltre 1 metro), sarà necessario procedere con
le opportune cautele program- mando tali interventi con l’Ente tutore del
vincolo.
e) Le aree rischio archeologico
Sono da considerarsi aree a rischio archeologico:
-
i centri storici;
-
i nuclei storici;
-
le zone
archeologiche accertate e le aree ad esse limitrofe.
Per esse valgono le seguenti prescrizioni:
tutti gli interventi di attuazione delle previsioni del P.R.G.C. che comportino
attività di scavo, anche di minima entità, devono essere sottoposti, con
trasmissione degli elaborati progettuali, al parere preventivo della
Soprintendenza Archeologia del Piemonte.