Art. 24 –
Area normativa Attività produttive in localizzazione impropria.
1.
Definizione
L'area
normativa comprende aree utilizzate da attività produttive in situazione di
frammistione con aree residenziali. La destinazione produttiva è giudicata impropria
e conseguentemente provvisoria.
2.
Obiettivi
Obiettivi del Piano
sono:
–
Miglioramento delle condizioni di compatibilità tra
attività insediate, sistema ambientale, residenza e le attività contermini;
–
Valutazione della salubrità dei suoli preventiva agli
interventi urbanistici;
Gli obiettivi
si perseguono con il trasferimento delle attività insediate ed il parallelo
miglioramento delle relazioni dei luoghi con il sistema ambientale e le
attività contermini.
recinzioni
Nelle
aree individuate quali "Regime transitorio di permanenza delle attività
produttive" di cui al successivo comma 3, sono ammessi unicamente gli
interventi di manutenzione ordinaria,
come descritti all'articolo "6 – Tipi di intervento" delle N.T.A.
sulle recinzioni esistenti.
Nelle
aree individuate quali " Trasformazione delle aree dismesse " di
cui al successivo comma 3, è consentita la realizzazione di recinzioni a giorno
con eventuale cordolo con altezza massima di
3.
Fasi attuative
Per l'area
normativa sono individuati due diversi e alternativi regimi normativi:
A.
"Regime transitorio di permanenza delle attività
produttive"
B.
"Trasformazione delle aree dismesse".
La
trasformazione da un regime normativo all'altro è subordinata alle prescrizioni
dell'articolo "11 – Valutazione di salubrità dei suoli già utilizzati"
delle N.T.A. ed all'approvazione di un piano attuativo.
A. Regime transitorio di permanenza delle attività produttive
A.1 Indirizzi di intervento territoriali
L'indirizzo per
il regime normativo transitorio di permanenza delle attività produttive è
Riqualificazione.
Regole per il
regime sono riportate nell'articolo "17 – Norme generali per le Aree
normative attività produttive, turistico/ricettive, direzionali,
ricreative" delle N.T.A..
A.2 Destinazioni d'uso
Le aree
comprese nell'area normativa sono provvisoriamente destinate alle attività
produttive, secondo l'articolo "4 – Destinazioni d'uso" delle N.T.A..
A.3 Interventi sugli edifici esistenti
Sugli edifici
esistenti regolarmente assentiti, sono ammessi i seguenti interventi, come
descritti all'articolo "6 – Tipi di intervento" delle N.T.A.:
manutenzione
ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro conservativo, risanamento
conservativo, demolizione, ampliamento per adeguamento funzionale come sotto
specificato.
A.4 Adeguamento funzionale
È ammesso un
intervento di adeguamento, esclusivamente per mantenere o raggiungere i limiti
di sicurezza imposti dalla legislazione per i luoghi di lavoro e per motivi di
igiene ambientale, con un incremento massimo del 5% della SUL insediata fino ad
un massimo di 50 mq..
L'intervento è
operabile una sola volta dalla approvazione del P.R.G.C..
Gli interventi
di adeguamento devono produrre i posti auto privati pertinenziali relativi all'intervento.
A.5 Modalità di attuazione
Il regime transitorio si attua con titoli abilitativi
singoli.
Ogni intervento
cede gratuitamente le aree per l'adeguamento della viabilità in proprietà.
Su giudizio
dell'Amministrazione comunale è ammessa la monetizzazione sostitutiva della
cessione o asservimento di aree per servizi con esplicito richiamo a quanto
indicato all’art. 7.
A.6 Ambito di cui al foglio n. 10 mappale n. 1645 – ex
n. 200
È costituito dalle aree di pertinenza dell’attività
esistente di stoccaggio rifiuti non pericolosi autorizzati dalla Provincia di
Novara;
È consentita la
sopravvivenza dell’azienda, sino alla sua rilocalizzazione in zona produttiva
propria, previa realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dell’area
così come previsti dalle norme Tecniche
di Attuazione, relative agli aspetti geologico-tecnici così come contenuti
nella Variante PRGC di adeguamento al PAI approvata con D.G.R. n. 13-1043 del
24.11.2010 (come di seguito riportate), da attuarsi mediante permesso di
costruire convenzionato volto a dettare tempi, termini e modalità per il
ripristino dello stato dei luoghi di cui al Foglio 10 mappale 1645 (ex 200).
È inoltre prevista la riqualificazione
temporanea dell’ambito di cui al Foglio 10 mappale n. 1645 (ex 200) per un
corretto svolgimento dell’attività in essere; la mitigazione ambientale dovrà
prevedere la riduzione degli effetti sui ricettori limitrofi (rumori, polveri,
emissioni odorigene, ecc.) e adempiere a quanto prescritto al punto 2)
dell’Autorizzazione provinciale di rinnovo dell’esercizio dell’impianto, emessa
con Determina Provinciale n. 783 del 20/02/2008.
Per un corretto svolgimento
dell’attività in essere e senza alcun potenziamento della stessa, potranno
essere mantenute in efficienza le strutture esistenti (tettoie) la cui
superficie coperta potrà essere integrata per una dimensione massima
complessiva pari a mq.250, previa realizzazione degli interventi di riassetto
necessari all’eliminazione dei pericoli di natura geologica presenti.”
L’intervento
dovrà garantire la tutela delle limitrofe aree boscate, della flora, della
fauna, dei caratteri geomorfologici nonché l’integrità dell’immagine
paesaggistica dell’ambito.
L’intervento
di riqualificazione dovrà prevedere la messa in sicurezza dell’impianto e
dell’accesso all’area con verifiche in merito ai volumi di traffico derivanti
dall’attività in atto e degli impatti acustici conseguenti.
L’intervento
dovrà altresì acquisire l’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146
del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i..
A.7 Ambito di cui al foglio n. 10 mappale n. 2301
(denominato "ex Mecaer")
La destinazione principale è "Attività direzionale"; è ammessa
la destinazione residenziale; sono ammesse altresì le attività per la ristorazione e pubblici
esercizi, gli esercizi commerciali di vicinato, le attività ricreative le
attività artigianali di servizio (attività artigianali di ridotte dimensioni e
non moleste), le attività di sportello, agenzie
(turistiche, immobiliari, bancarie, assicurative, ecc…), attività d'ufficio,
studi professionali, attività per lo spettacolo, il tempo libero, l'istruzione,
la cultura, la pratica sportiva e la cura personale ai piani interrati, terra e
primi purché sia garantita la compatibilità (per dimensioni,
orari di esercizio, flussi di traffico ed emissioni) nei confronti dell'intorno
fino al 20% della SUL.
B. Regime "trasformazione
delle aree dismesse"
Mediante piano
attuativo è possibile promuovere interventi di riqualificazione con
trasformazione d'uso, fatti salvi i casi in cui gli ambiti ricadano in Classi III
di idoneità del PAI, per i quali dovrà essere ripristinato lo stato naturale dei
luoghi.
Per le aree
oggetto di cambio di destinazione d’uso da industriale a residenziale dovrà
essere preliminarmente redatta una valutazione di qualità ambientale (vedasi
precedente art. 11).
B.1 Indirizzi di intervento territoriali
L'indirizzo per
il regime normativo "Trasformazione delle aree dismesse" è
Trasformazione.
Regole per il
regime sono riportate nell'articolo "21 – Norme generali per le Aree
normative residenza consolidata" delle N.T.A.
B.2 Destinazioni d'uso
La destinazione
principale è Residenza.
Sono ammesse le
attività per
la ristorazione e pubblici esercizi, gli esercizi commerciali di vicinato, le
attività ricreative le attività artigianali di servizio (attività artigianali
di ridotte dimensioni e non moleste), le attività di sportello, agenzie
(turistiche, immobiliari, bancarie, assicurative, ecc…), attività d'ufficio e
direzionali, studi professionali, attività per lo spettacolo, il tempo libero,
l'istruzione, la cultura, la pratica sportiva e la cura personale ai piani
interrati, terra e primi purché sia garantita la compatibilità (per
dimensioni, orari di esercizio, flussi di traffico ed emissioni) nei confronti
dell'intorno fino al 20% della SUL.
Per gli ambiti
affacciati su Addensamenti commerciali la destinazione Attività commerciali può
riguardare l'intero edificio o percentuali superiori al 20% della SUL
complessiva.
B.3 Parametri
urbanistici ed edilizi
Capacità edificatoria: La quantità insediabile è data da un UT di 0,4 mq. SUL/mq. ST.
È inoltre
possibile, ricostruire e/o ristrutturare la SUL regolarmente assentita fino a
raggiungere un UT massimo di 0,5 mq. SUL/mq. ST.
Altezza massima
Sistema
territoriale della collina ed i fogli catastali n.
3-4-7-11-19-20-22-25-26-27-29-30 in sistema territoriale della piana:
2
piani fuori terra altezza massima 7 metri;
Sistema
territoriale della piana restante territorio comunale:
3
piani fuori terra altezza massima 10 metri;
Rapporto di
copertura: massimo
40% della SF;
Distanza della
costruzione dal confine stradale (Ds): minimo
Distanza della
costruzione dal confine (Dc): minimo
Distanza tra
pareti finestrate: minimo
È ammessa la
costruzione sul confine del lotto in aderenza di testate cieche preesistenti e all'interno della sagoma di
tali testate nel
caso di fabbricati con analoga destinazione o edificazione
contestuale con progetto unitario nel caso di fabbricati con analoga
destinazione
B.4 Dotazioni
territoriali
Gli interventi
debbono cedere gratuitamente tutte le aree per le urbanizzazioni e per l'adeguamento
della viabilità in proprietà.
Le aree da
cedere per servizi sono almeno pari al fabbisogno, computato separatamente per
gli insediamenti residenziali, produttivi, direzionali e commerciali (cfr. articolo
21 LUR).
È ammessa la presenza di aree a servizi private asservite
all'uso pubblico da valutare in sede attuativa.
Su giudizio
dell'Amministrazione comunale è ammessa la monetizzazione sostitutiva della
cessione o asservimento di aree per servizi con esplicito richiamo a quanto
indicato all’art. 7.
B.5 Fabbricati
accessori alle attività
I fabbricati
accessori alla residenza devono, preferibilmente, essere ricavati al piano
terreno degli edifici.
In caso di
realizzazione in manufatti autonomi i fabbricati accessori dovranno essere:
–
interrati o seminterrati (massima sporgenza dal piano
di campagna: un metro all'intradosso della copertura), avere la copertura piana
ricoperta da un manto vegetale.
–
fuori terra con altezza massima esterna all'estradosso
della copertura di
I manufatti con
le caratteristiche di cui sopra, possono essere realizzati a confine o a
distanza inferiore a mt. 5,00 dal confine del lotto
Sono esclusi
dalle verifiche di cui al precedente comma B.3 posti d'auto coperti
limitatamente a mq. 15 per ogni unità immobiliare.
B.6 Parcheggi e verde privato
In ogni
intervento di demolizione, demolizione e ricostruzione, ricostruzione edilizia,
ampliamento e sopraelevazione di edificio esistente e nuova edificazione devono
essere ricavati appositi spazi di parcheggi privati nella misura stabilita
dalla legislazione vigente.
In ciascun
lotto oggetto di intervento non meno del 20% della SF totale deve essere
costituita da terreno permeabile sistemato a verde.
4.
Vincoli sovra ordinati
vincolo
paesaggistico
Per interventi su aree sottoposte al vincolo paesaggistico ai sensi della
parte III del D.Lgs. 42/04 "Codice dei beni culturali e del paesaggio ai
sensi dell'art. 10 della Legge 06/7/2002 n. 137" e s. m. ed i., dovranno
essere preliminarmente, se del caso, acquisite le opportune autorizzazioni nel
rispetto della normativa medesima.
beni culturali
Per qualsiasi tipo di intervento su immobili sottoposti a tutela ai sensi
degli artt. 10 e 12 del D.Lgs. 42/04 "Codice dei beni culturali e del
paesaggio ai sensi dell'art. 10 della Legge 06/7/2002 n. 137" e s. m. ed
i. dovrà essere preliminarmente acquisito l'idoneo parere nel rispetto dalla
predetta normativa.
vincolo
idrogeologico
Per interventi su aree assoggettate
al vincolo idrogeologico di cui al R.D. 3267/23 e L.R. 45/89, dovrà essere
richiesta ai sensi della L.R. 45/89 e s.m.i. l'autorizzazione al mutamento delle
caratteristiche del patrimonio forestale – sia permanente che temporaneo -
nonché il titolo abilitativo per gli interventi sul suolo, sui manufatti e
sugli edifici esistenti.