Art. 43 – Prescrizioni di carattere ambientale: misure di mitigazione e compensazione.

 

Per tutti gli interventi mitigabili, e con particolare riferimento alle previsioni di cui all’elaborato 20 “ schede monografiche degli interventi” nonché per tutti gli interventi previsti nella variante parziale n.4 approvata con DCC n. 2 del 23-03-2020, che determinano un incremento di consumo di suolo in termini di perdita di servizi ecosistemici,  si dovranno adottare adeguate misure di mitigazione, a seconda della matrice ambientale oggetto di intervento. Di seguito è fornito un elenco di misure di mitigazione dalle quali scegliere le più pertinenti appropriate in relazione all’intervento previsto.

 

 

COMPARTO AMBIENTALE ANALIZZATO

AZIONI DI MITIGAZIONE PROPOSTE

Aria

 

 

Piantumazioni di alberi, realizzazione di aree verdi, fluidificazione e regolamentazione del traffico.

 

Suolo e Sottosuolo

 

Il ripristino dei terreni scavati dovrà avvenire in modo tale che le proprietà fisiche dei terreni stessi (porosità, permeabilità, aggregazione, ecc.) non vengano deteriorate. I sottoservizi dovranno essere realizzati con alcuni accorgimenti costruttivi; in particolare le tubazioni della rete fognaria e dell’acquedotto dovranno essere previsti con doppia camicia, al fine di prevenire eventuali perdite e dispersioni nel terreno. Dal punto di vista geotecnico sarà necessario che in fase progettuale vengano effettuate delle indagini dirette in sito, per la determinazione delle caratteristiche dei terreni di fondazione degli edifici, e conseguentemente predisposte la Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica, redatte i sensi Decreto Ministeriale del 14 Gennaio 2008, che ha approvato le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, e la relativa Circolare esplicativa n. 617 del 02/02/2009. Le nuove aree standard destinate ad insediamenti scolastici dovranno essere dotate di vasche a tenuta per la raccolta e il riutilizzo (es. irrigazione delle aree verdi) delle acque piovane. Si prescrive altresì l’installazione di vasche di laminazione per le acque meteoriche e di progettare gli stalli dei parcheggi con idonee superfici filtranti.

Al fine di contenere la percentuale di superficie impermeabilizzata, le aree a parcheggio dovranno essere realizzate mediante l’utilizzo di pavimentazioni concepite con sistemi drenanti in grado di permettere il grado di inerbimento più elevato possibile (es. prato armato, …..)

Nei parcheggi multipiano si potranno utilizzare come pavimentazioni resine, cementi o altri materiali ecocompatibili.

 

Acque sotterranee e superficiali

 

In fase di rilascio dei Permessi di Costruire devono essere verificate le modalità di approvvigionamento idrico degli insediamenti residenziali e, qualora sia prevista la realizzazione di pozzi, si dovrà preventivamente verificare la compatibilità dei prelievi con la situazione idrogeologica locale. In particolare dovrà essere valutato lo stato di sfruttamento dell’acquifero e simulata la situazione di prelievo, prevista dalle necessità degli insediamenti in progetto, considerando specificatamente i prelievi già in atto nell’area. Inoltre, deve essere verificata ed eventualmente adeguata la capacità recettiva della rete fognaria con riferimento sia ai nuovi scarichi civili prodotti che alla creazione di necessità regimative di nuove raccolte di acque piovane da superfici impermeabilizzate.

Nella realizzazione di orti, giardini ed aree verdi si dovrà prevedere la realizzazione di una vasca per la raccolta delle acque meteoriche da usare a fini irrigui.

Tutti gli interventi sul reticolo irriguo dovranno essere concordati con i soggetti gestori e dovranno favorire l’efficace a manutenzione di tali infrastrutture.

Al fine di garantire la raccolta separata delle acque meteoriche non suscettibili di apprezzabile contaminazione e il relativo smaltimento in loco tramite sistemi di infiltrazione nel suolo, dovrà essere fatto esplicito riferimento al Regolamento 1/R del 20 febbraio 2006 “Regolamento regionale recante: Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne (Legge regionale 29 dicembre 2000 n. 61)”.

 

Flora, Fauna e Ecosistemi

 

Gli effetti negativi possono essere in parte bilanciati con processi di compensazione della superficie forestale trasformata art. 19 Legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4. Si ritiene inoltre che le nuove aree a verde previste dovranno essere costituite da specie vegetali per lo più autoctone. Dovranno essere messe a dimora piante ad alto fusto, filari e siepi (arbustive, arboree di I e II grandezza), riconducibili ai caratteri vegetazionali tipici dell’area di intervento.

Per la realizzazione di aree verdi, parchi e giardini le specie da utilizzare dovranno essere di origine prevalentemente autoctona e la realizzazione degli impianti in questione deve essere corredata da analisi agronomica appropriata al fine di individuare specie arboree con dimensione della chioma e struttura dell’apparato radicale adeguate al contesto urbano in cui saranno inserite.

Di seguito si propongono delle specie vegetali autoctone impiegabili per la creazione di aree verdi. Fra le specie arbustive particolarmente adatte a costituire siepi campestri dal notevole valore ornamentale grazie alla presenza di fioriture e fruttificazioni evidenti si citano: biancospino (Crataegus monogyna), corniolo (Cornus mas), fusaggine (Euonymus europaeus), viburno (Viburnum lantana) e rosa canina (Rosa canina). Fra le specie arboree utilizzabili singolarmente o a gruppi, con notevole valore ornamentale, in relazione sia al portamento, che alla colorazione del fogliame e alle caratteristiche della corteccia si citano: acero campestre (Acer campestre), acero di monte (Acer pseudoplatanus) e farnia (Quercus robur). Si dovranno effettuare i lavori in periodi dell’anno tali da arrecar minor disturbo possibile alle attività agricole e ai sistemi ambientali esistenti (flora e fauna) e si cercherà di prevedere negli impianti di illuminazione sistemi di riduzione dell’inquinamento luminoso. Allo scopo di mitigare l’effetto barriera che ne consegue alla realizzazione di tracciati stradali, la mitigazione passa attraverso la predisposizione, in fase di progettazione definitiva, di idonea tipologia costruttiva riguardo la larghezza del sedime stradale al fine di non penalizzare il transito delle specie animali. Sarà inoltre possibile la mitigazione realizzando un adeguato numero di sottopassi faunistici (per la piccola fauna quale anfibi, rettili, piccoli mammiferi, invertebrati, ecc.) da realizzarsi in fase di progettazione definitiva.

Per la progettazione di edifici con facciate a vetrate trasparenti deve essere previsto l’utilizzo di punti, reticoli e linee che, collocate sulle vetrate, evitano gli impatti dell’avifauna su tali superfici. In alternativa alla marcatura delle vetrate è possibile ricorrere a superfici inclinate e bombate e a superfici traslucide o mattonelle in vetro.

 

Paesaggio e Qualità Visiva

 

Interventi di mitigazione visiva costituiti da opere a verde con alberature di pregio. Per evitare interferenze paesaggistiche tra la nuova area residenziale a nord del territorio comunale (quartiere San Marco) e il bosco ad essa confinante si prescrive l’inserimento, tra le due destinazioni d’uso, di un’idonea fascia a cuscinetto a verde e inedificabile.

 

Rumore

 

Imposizione idonei limiti di velocità; Installazione di dissuasori di velocità; Utilizzo di coperture fonoassorbente per la pavimentazione stradale.

 

Salute Umana

 

Per aree produttive: piantumazioni di cortine verdi per mascherare l’impatto visivo delle stesse aree; specifici piani di monitoraggio per aria, acqua, suolo e sottosuolo al fine di studiare nel dettaglio i possibili impatti locali. Connessioni alla rete fognaria. Impianti per il recupero/riutilizzo delle acque di produzione.

Mitigazioni acustiche. Promuovere ed incentivare l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Adesione agli Accordi di Programma Previsti nel PTCP vigente con predisposizione di aree ecologicamente attrezzate sotto tutti i punti di vista.

Per viabilità: Imposizione idonei limiti di velocità; Installazione di dissuasori di velocità; Utilizzo di coperture fonoassorbente per la pavimentazione stradale. Alleggerimento del traffico cittadino con viabilità esterna allo stesso. Monitoraggio del numero e della tipologia degli incidenti.

Per nuove aree residenziali: miglioramento del patrimonio edilizio esistente con riqualificazione di cascinali ed edifici rurali oltre a potenziare l’edilizia economica e popolare.

Promuovere ed incentivare l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Vita sociale: Riorganizzazione degli spazi collettivi e sociali anche con predisposizione di nuove aree a verde e aree attrezzate e aggregative per la fruizioni dei giovani. Miglioramento del livello qualitativo e quantitativo della dotazione dei servizi, in riferimento all’utenza urbana ed extraurbana anche e soprattutto in riferimento alle attività sociali e di aggregazione per la terza età assicurando strutture di residenza ed incentivando iniziative creative e culturali a loro indirizzate per favorire la socializzazione ed il miglioramento della qualità della vita.

 

Per tutti gli interventi che comportano invece impatti ambientali non mitigabili occorre prevedere ed attuare, in base ad uno studio ambientale appropriato, misure di compensazione volte al miglioramento e all’implementazione della Rete Ecologica.