Per
tutti gli interventi mitigabili, e con particolare riferimento alle previsioni
di cui all’elaborato 20 “ schede monografiche degli
interventi” nonché per tutti gli interventi previsti nella variante
parziale n.4 approvata con DCC n. 2 del 23-03-2020, che determinano un
incremento di consumo di suolo in termini di perdita di servizi ecosistemici, si dovranno adottare adeguate misure di
mitigazione, a seconda della matrice ambientale oggetto di intervento. Di
seguito è fornito un elenco di misure di mitigazione dalle quali scegliere
le più pertinenti
appropriate in
relazione all’intervento previsto.
COMPARTO AMBIENTALE
ANALIZZATO |
AZIONI DI MITIGAZIONE PROPOSTE |
Aria |
Piantumazioni
di alberi, realizzazione di aree verdi, fluidificazione e regolamentazione
del traffico. |
Suolo e Sottosuolo |
Il
ripristino dei terreni scavati dovrà avvenire in modo tale che le proprietà
fisiche dei terreni stessi (porosità, permeabilità, aggregazione, ecc.) non
vengano deteriorate. I sottoservizi dovranno essere realizzati con alcuni
accorgimenti costruttivi; in particolare le tubazioni della rete fognaria e
dell’acquedotto dovranno essere previsti con doppia camicia, al fine di
prevenire eventuali perdite e dispersioni nel terreno. Dal punto di vista
geotecnico sarà necessario che in fase progettuale vengano effettuate delle
indagini dirette in sito, per la determinazione delle caratteristiche dei
terreni di fondazione degli edifici, e conseguentemente predisposte la
Relazione Geologica e la Relazione Geotecnica, redatte i sensi Decreto
Ministeriale del 14 Gennaio 2008, che ha approvato
le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, e la relativa Circolare
esplicativa n. 617 del 02/02/2009. Le nuove aree standard destinate ad
insediamenti scolastici dovranno essere dotate di vasche a tenuta per la
raccolta e il riutilizzo (es. irrigazione delle aree verdi) delle acque
piovane. Si prescrive altresì l’installazione di vasche di laminazione per le
acque meteoriche e di progettare gli stalli dei parcheggi con idonee
superfici filtranti. Al
fine di contenere la percentuale di superficie impermeabilizzata, le aree a
parcheggio dovranno essere realizzate mediante l’utilizzo di pavimentazioni
concepite con sistemi drenanti in grado di permettere il grado di inerbimento
più elevato possibile (es. prato armato, …..) Nei
parcheggi multipiano si potranno utilizzare come pavimentazioni resine,
cementi o altri materiali ecocompatibili. |
Acque sotterranee e superficiali |
In
fase di rilascio dei Permessi di Costruire devono essere verificate le
modalità di approvvigionamento idrico degli insediamenti residenziali e, qualora
sia prevista la realizzazione di pozzi, si dovrà preventivamente verificare
la compatibilità dei prelievi con la situazione idrogeologica locale. In
particolare dovrà essere valutato lo stato di sfruttamento dell’acquifero e
simulata la situazione di prelievo, prevista dalle necessità degli
insediamenti in progetto, considerando specificatamente i prelievi già in
atto nell’area. Inoltre, deve essere verificata ed eventualmente adeguata la
capacità recettiva della rete fognaria con riferimento sia ai nuovi scarichi
civili prodotti che alla creazione di necessità regimative
di nuove raccolte di acque piovane da superfici impermeabilizzate. Nella
realizzazione di orti, giardini ed aree verdi si dovrà prevedere la
realizzazione di una vasca per la raccolta delle acque meteoriche da usare a
fini irrigui. Tutti
gli interventi sul reticolo irriguo dovranno essere concordati con i soggetti
gestori e dovranno favorire l’efficace a manutenzione di tali infrastrutture. Al
fine di garantire la raccolta separata delle acque meteoriche non
suscettibili di apprezzabile contaminazione e il relativo smaltimento in loco
tramite sistemi di infiltrazione nel suolo, dovrà essere fatto esplicito
riferimento al Regolamento 1/R del 20 febbraio 2006 “Regolamento regionale
recante: Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di
lavaggio di aree esterne (Legge regionale 29 dicembre 2000 n. 61)”. |
Flora, Fauna e Ecosistemi |
Gli
effetti negativi possono essere in parte bilanciati con processi di
compensazione della superficie forestale trasformata art. 19 Legge regionale
10 febbraio 2009, n. 4. Si ritiene inoltre che le nuove aree a verde previste
dovranno essere costituite da specie vegetali per lo più autoctone. Dovranno
essere messe a dimora piante ad alto fusto, filari e siepi (arbustive,
arboree di I e II grandezza), riconducibili ai caratteri vegetazionali tipici
dell’area di intervento. Per
la realizzazione di aree verdi, parchi e giardini le specie da utilizzare
dovranno essere di origine prevalentemente autoctona e la realizzazione degli
impianti in questione deve essere corredata da analisi agronomica appropriata
al fine di individuare specie arboree con dimensione della chioma e struttura
dell’apparato radicale adeguate al contesto urbano in cui saranno inserite. Di
seguito si propongono delle specie vegetali autoctone impiegabili per la
creazione di aree verdi. Fra le specie arbustive particolarmente adatte a
costituire siepi campestri dal notevole valore ornamentale grazie alla
presenza di fioriture e fruttificazioni evidenti si citano: biancospino (Crataegus monogyna), corniolo (Cornus mas), fusaggine (Euonymus
europaeus), viburno (Viburnum
lantana) e rosa canina (Rosa canina). Fra le specie arboree utilizzabili
singolarmente o a gruppi, con notevole valore ornamentale, in relazione sia
al portamento, che alla colorazione del fogliame e alle caratteristiche della
corteccia si citano: acero campestre (Acer campestre), acero di monte (Acer pseudoplatanus) e farnia (Quercus
robur). Si dovranno effettuare i lavori in periodi
dell’anno tali da arrecar minor disturbo possibile alle attività agricole e
ai sistemi ambientali esistenti (flora e fauna) e si cercherà di prevedere
negli impianti di illuminazione sistemi di riduzione dell’inquinamento
luminoso. Allo scopo di mitigare l’effetto barriera che ne consegue alla
realizzazione di tracciati stradali, la mitigazione passa attraverso la
predisposizione, in fase di progettazione definitiva, di idonea tipologia
costruttiva riguardo la larghezza del sedime stradale al fine di non
penalizzare il transito delle specie animali. Sarà inoltre possibile la
mitigazione realizzando un adeguato numero di sottopassi faunistici (per la
piccola fauna quale anfibi, rettili, piccoli mammiferi, invertebrati, ecc.)
da realizzarsi in fase di progettazione definitiva. Per
la progettazione di edifici con facciate a vetrate trasparenti deve essere
previsto l’utilizzo di punti, reticoli e linee che, collocate sulle vetrate,
evitano gli impatti dell’avifauna su tali superfici. In alternativa alla
marcatura delle vetrate è possibile ricorrere a superfici inclinate e bombate
e a superfici traslucide o mattonelle in vetro. |
Paesaggio e Qualità Visiva |
Interventi
di mitigazione visiva costituiti da opere a verde con alberature di pregio.
Per evitare interferenze paesaggistiche tra la nuova area residenziale a nord
del territorio comunale (quartiere San Marco) e il bosco ad essa confinante
si prescrive l’inserimento, tra le due destinazioni d’uso, di un’idonea
fascia a cuscinetto a verde e inedificabile. |
Rumore |
Imposizione
idonei limiti di velocità; Installazione di dissuasori di velocità; Utilizzo
di coperture fonoassorbente per la pavimentazione stradale. |
Salute Umana |
Per aree produttive: piantumazioni di cortine verdi per mascherare
l’impatto visivo delle stesse aree; specifici piani di monitoraggio per aria,
acqua, suolo e sottosuolo al fine di studiare nel dettaglio i possibili
impatti locali. Connessioni alla rete fognaria. Impianti per il
recupero/riutilizzo delle acque di produzione. Mitigazioni
acustiche. Promuovere ed incentivare l’uso di fonti energetiche rinnovabili.
Adesione agli Accordi di Programma Previsti nel PTCP vigente con
predisposizione di aree ecologicamente attrezzate sotto tutti i punti di
vista. Per viabilità: Imposizione idonei limiti di velocità; Installazione
di dissuasori di velocità; Utilizzo di coperture fonoassorbente per la
pavimentazione stradale. Alleggerimento del traffico cittadino con viabilità
esterna allo stesso. Monitoraggio del numero e della tipologia degli
incidenti. Per nuove aree residenziali: miglioramento del patrimonio edilizio esistente con
riqualificazione di cascinali ed edifici rurali oltre a potenziare l’edilizia
economica e popolare. Promuovere
ed incentivare l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Vita sociale:
Riorganizzazione degli spazi collettivi e sociali anche con predisposizione
di nuove aree a verde e aree attrezzate e aggregative per la
fruizioni dei giovani. Miglioramento del livello qualitativo e
quantitativo della dotazione dei servizi, in riferimento all’utenza urbana ed
extraurbana anche e soprattutto in riferimento alle attività sociali e di
aggregazione per la terza età assicurando strutture di residenza ed
incentivando iniziative creative e culturali a loro indirizzate per favorire
la socializzazione ed il miglioramento della qualità della vita. |
Per
tutti gli interventi che comportano invece impatti ambientali non mitigabili
occorre prevedere ed attuare, in base ad uno studio ambientale appropriato,
misure di compensazione volte al miglioramento e all’implementazione della Rete
Ecologica.