Art. 38   Ambiti di Riqualificazione Urbana - AR

38.01     Aree dismesse o sottoutilizzate da rifunzionalizzare per insediamenti urbani integrati perseguendo obiettivi di rigenerazione urbanistica e ambientale, rivitalizzazione delle relazioni con il sistema storico, architettonico e ambientale circostante, rinaturalizzazione di aree verdi e a parco.

38.02     AR.1a, b, c – Aree ex Standardtela, Zucchi, Belletti

Modalità di attuazione:

Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica esteso alle tre aree di trasformazione, anche con procedure e modalità disgiunte. La progettazione di dettaglio del Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica per gli ambiti AR.1a e AR.1b dovrà consentire la partecipazione dei soggetti privati ed essere sviluppato contestualmente ad uno specifico processo di valutazione ambientale che ne determini i parametri edilizi. I parametri edilizi (volumi, superfici, altezze) dovranno derivare dal percorso progettuale o ad una scala di maggior dettaglio che valuti le diverse opzioni finalizzate a non interferire in modo significativo con lo skyline dell’ambito, pur nella necessità di proporre nuovi elementi di percezione urbana. Il Piano particolareggiato dovrà pertanto essere supportato da specifica Variante strutturale contestuale al PRGC che recepisca indici e parametri.

Per l’ambito AR.1c è prescritto che il cambio di destinazione d’uso avvenga mediante Piano di Recupero/Piano Particolareggiato/PIRU che dovrà prevedere il mantenimento della tipologia storica di archeologia industriale del manufatto nel suo complesso; sono prescritti interventi di risanamento conservativo con possibilità di ristrutturazione edilizia RA unicamente per le parti fatiscenti e documentati con perizia asseverata.

Ripartizione superficie dell’Ambito:

- Aree pubbliche      Vs (Verde attrezzato, viabilità, parcheggi, servizi): 45% della St complessiva; gli standards di parcheggio pubblico che eccedono la superficie Vs dovranno essere reperiti in sottosuolo; in ambito AR.1c (area Belletti) Vs>60% St.

- Aree private:         Sf in media 55% St complessiva (ACE in media 40% St, Vp in media 15% St)

Parametri urbanistici, edilizi, ambientali:

- Ut medio = 0,80 mq/mq;

- Ip medio (ACE+Vp) > 20% (ACE+Vp)

- A = 40 alberi/ha; Ar = 60 arbusti/ha

Disciplina funzionale:

- Mix funzionale: Terziarie B1, C1.1 escluso grandi strutture di vendita, C1.3, C1.5, C2, e Servizi C3.1, C3.2, C3.3 min. 30% della Sul dell’intervento, con ripartizioni e modalità di attuazioni da definire in sede di PPE; quota flessibile A1; Eca (art.17 e 18 DPR 380/01) >25% della Sul residenziale

Prescrizioni:

-        in ambito AR.1c (area ex manifattura Belletti): aree Vs collocate in adiacenza alle aree pubbliche esistenti; recupero del fronte dell’edificio di impianto storico per destinazioni pubbliche o private; attuazione del collegamento pedonale tra piazza San Gaudenzio, via Garibaldi e via Caduti in coordinamento con interventi in ambito RCS della Città Storica;

-        per tutti gli ambiti AR.1a,b,c è prescritta una preventiva caratterizzazione del sito ai sensi del D.Lgs 152/2006 al fine di accertare la presenza o meno di contaminazione dei suoli e, qualora risulti necessario, procedere alla relativa bonifica;

- il progetto di PPE dovrà essere sottoposto alla Verifica di Impatto Ambientale secondo le modalità e i contenuti previsti dal Titolo III del D.Lgs 4/2008 e dall’art. 20 della Lr 40/1998; l’attività di VAS comprenderà anche la verifica di compatibilità dei parametri urbanistici, edilizi e ambientali previsti dal presente articolo, con particolare riferimento all’ambito AR.1a valutando la possibilità di una loro riduzione ai fini di un corretto inserimento ambientale e percettivo dei fabbricati. Si dovrà in ogni caso dovrà tenere conto delle prescrizioni di contenimento degli impatti ambientali specificamente previste per l’area in oggetto nell’elaborato I2 – Rapporto Ambientale, come integrato a seguito dell’accoglimento delle osservazioni.

Indirizzi progettuali:

- in ambito AR.1a (area ex Standartela): ricostruire ove possibile l’originale giacitura del parco del castello; valorizzare l’asse pedonale di via Caduti nelle relazioni con il centro storico, il castello, la piazza Vittorio a sud e con le aree FNM previste in  dismissione a nord; ammettere una tipologia alta e rada nella porzione nord dell’area a confine con le suddette aree FNM con ampie aperture sui nuovi spazi pubblici e sulle nuove visuali paesaggistiche-urbane; incentivare i privati ad un apporto progettuale di alto livello anche attraverso concorsi di idee;

- in ambito AR.1b (area ex  Zucchi): valorizzare il fronte e l’area che si affaccia su via Adua, in relazione alle previste trasformazioni dei sedimi FNM.

38.03     AR.2 – Area TST al Varallino

Modalità di attuazione:

Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica esteso all’intera area. Lo strumento esecutivo dovrà individuare gli elementi architettonici e tipologici originali dell’architettura industriale dei primi ’900 che dovranno essere preservati nella loro interezza e non solo nella quinta architettonica ed essere sottoposti a risanamento conservativo. Lo strumento urbanistico esecutivo di iniziativa pubblica dovrà inoltre definire i contenuti plano volumetrici, tipologici e costruttivi, nonché i limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste e, ai sensi dell’art.40, comma 7, della L.R. 56/77 e s.m.i., per lo stesso dovrà essere attivato il processo di valutazione ambientale strategica.

Ripartizione superficie dell’Ambito:

- Aree pubbliche      Vs (Verde attrezzato, viabilità, parcheggi): 45% St

- Aree private          Sf.1 = 52% St (ACE in media 60% Sf.1, Vp in media 40% Sf.1)

Sf.2 =  3% St (ACE in media 60% Sf.2, Vp in media 40% Sf.2)

Parametri urbanistici, edilizi, ambientali:

- Ut = 0,40 mq/mq;

- Uf medio = 0,769 (con recepimento Sul dagli Ambiti AV)

-  Ip (ACE+Vp) >30% ACE+Vp)

- Numero piani e altezza: 2 piani con Hmax 7,50 mt; ammessi 3 piani con Hmax 10,50 mt nel limite del 35% della Sul di nuovo impianto e a distanza non inferiore a mt. 50 dal perimetro dell’esedra del Varallino

- A = 40 alberi/ha; Ar = 60 arbusti/ha

Disciplina funzionale:

- Mix funzionale: Terziarie B1, C1.1 escluso grandi strutture di vendita, C1.3, C1.5, C2 min. 30% della Sul; Servizi C3.1, C3.2, C3.3; quota flessibile A1; Eca (art.17 e 18 DPR 380/01) >25% della Sul residenziale

Prescrizioni:

-    è prescritta una preventiva caratterizzazione del sito ai sensi del D.Lgs 152/2006 al fine di accertare la presenza o meno di contaminazione dei suoli e, qualora risulti necessario, procedere alla relativa bonifica

-    nell’intervento di trasformazione edilizia dell’immobile a precedente destinazione produttiva risalente ai primi del ‘900 e caratterizzato dalla tipologia a “shed”, dovrà adottarsi un impianto compositivo-architettonico coerente e compatibile con le caratteristiche tipologiche e morfologiche delle porzioni di fabbricato e dei manufatti indicati dal PRG da salvaguardare ai sensi dell’art. 24.05 nel rispetto di quanto previsto nelle modalità di attuazione;

-    la localizzazione della nuova edificazione dovrà rispettare una distanza non inferiore a mt. 30 dal perimetro dell’esedra del Varallino, fatti salvi gli eventuali interventi di completamento in allineamento agli edifici esistenti soggetti a interventi conservativi.

Indirizzi progettuali:

-    riqualificazione paesaggistica ed ambientale delle aree circostanti il Santuario con demolizione dei volumi incombenti edificati negli anni ’60 del XX sec. e/o più recenti e rinaturalizzazione delle aree con realizzazione di impianti alberati e arborei-arbustivi; nello strumento esecutivo di iniziativa pubblica il disegno del verde dovrà essere oggetto di attenta definizione e dovrà essere orientato a garantire la formazione di un contesto scenografico per l’esedra di accesso al Santuario, che ne esalti la percezione, riduca le interferenze con le nuove previsioni dell’ambito AR.2. e al tempo stesso trovi la sua compiutezza formale e figurativa nel rapporto con il limitrofo paesaggio agrario;

-    recupero e valorizzazione degli elementi architettonici e tipologici originali dell’architettura industriale dei primi del ‘900 e degli edifici coevi circostanti; inserimento di destinazioni compatibili con il recupero dell’impianto storico-tipologico dell’edificio;

-    favorire l’autonomia energetica con l’utilizzo di fonti alternative (recupero della centrale idroelettrica sul canale, adozione del solare termico e fotovoltaico, etc …);

-    sono richiamate le prescrizioni del punto c) del successivo art. 50.01 relativamente alla riqualificazione del viale alberato di via Varallino e dell'esedra del Santuario.