54.01 Nei nuovi insediamenti residenziali,
commerciali e produttivi ad attuazione indiretta (SUE), il sistema di
approvvigionamento idrico deve essere realizzato con una doppia rete di
distribuzione, una per le acque soddisfacenti i criteri di potabilità (“acqua
potabile”) e una per acque di minor qualità (“acqua non potabile”), a meno che,
sulla base di un parere dell’Ente Gestore del Servizio Idrico Integrato ai
sensi della Ln 36/94, non si dimostri impraticabile la realizzazione di reti
separate. In caso di rete unica dovrà essere preventivamente acquisito il
parere del servizio comunale competente in materia di Ambiente.
54.02 Per ottimizzare la gestione dei
sistemi di depurazione e ridurre la circolazione artificiale delle acque di
pioggia, la rete fognaria deve essere di norma separata dalla rete delle acque
meteoriche, a meno che motivazioni tecniche o economiche rendano impraticabile
la realizzazione di reti separate. La realizzazione di reti miste dovrà essere
preventivamente approvata dall’Autorità competente in materia di Ambiente. La
rete delle acque meteoriche deve essere la più breve possibile, in modo da
restituire le acque alla circolazione naturale; in corrispondenza del punto di
restituzione deve essere realizzato, ove richiesto, un bacino di detenzione o
stagno di ritenzione delle acque, progettato in modo da consentire il
trattamento delle acque di prima pioggia.
54.03 A decorrere dall'entrata in vigore del PRG, gli interventi
edilizi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente e di nuova
costruzione, compresi gli ampliamenti di edifici esistenti, che prevedono la
formazione di nuove Unità immobiliari (Ui), sono subordinati:
a) alla realizzazione di rete separate di
convogliamento delle acque nere (il cui recapito finale deve essere il sistema
di fognatura pubblico) e delle acque bianche;
b) alla predisposizione di specifiche misure
tecniche finalizzate ad escludere, ovunque possibile, il recapito finale delle
acque bianche entro la fognatura comunale. Le misure da adottare (quali, a
titolo esemplificativo: convogliamento nel reticolo idrografico superficiale
con pretrattamento, ove richiesto, delle acque di prima pioggia, tetti e pareti
verdi, realizzazione di bacini di raccolta temporanea, riutilizzo per
irrigazione di aree verdi, impianti e sistemi di lagunaggio e fitodepurazione,
ecc.), dovranno essere descritte in apposita relazione tecnica, che illustri le
caratteristiche ambientali, geologiche e idrologiche dell’ambito oggetto
dell’intervento. Gli uffici comunali e pubblici competenti dovranno di concerto
accertare il sistema tecnico più idoneo in rapporto con le caratteristiche del
sistema idrografico superficiale e sotterraneo.
54.04 Pozzi dell’acquedotto
Nelle aree di protezione dei pozzi ad uso idropotabile,
definite ai sensi del D.P.R. 24/5/1988, valgono le prescrizioni, i limiti ed i
divieti indicati nella DGR con la quale sono determinate le profondità delle
fasce di rispetto relative a ciascun singolo pozzo, nonché quanto prescritto
nella DPGR 11-12-2006 n. 15/R e quanto indicato nel Capo II del Titolo V (Norme
Tecniche Geologiche). Negli ambiti di cui al
presente comma non potrà essere ammessa l’ubicazione di attività Seveso, ovvero ricadenti nel
campo di applicazione del DM 334/1999 e s.m.i.