ART.     41  -    NORME SPECIFICHE ATTINENTI A SINGOLE AREE

 

1               Per le aree sottoelencate, individuate topograficamente con apposito simbolo, valgono le specifiche disposizioni indicate nei rispettivi commi.

 

-           Zona R1, area di pertinenza del Convento. Su tale ambito in esclusiva funzione degli usi in atto sono consentiti interventi di adeguamento funzionale mediante ampliamenti e nuova costruzione nella misura massima del 20% del volume esistente e nel rispetto delle altezze, delle tipologie costruttive, e del numero di piani massimi esistenti.Le possibilità edificatorie ammesse si intendono realizzabili sull’area di pertinenza ancorché topograficamente individuate come verde privato, in deroga all’art. 35 precedente.

 

-           Zona R1, edificio in via Roma: è ammessa la ricostruzione dell’edificio nel rispetto dei caratteri architettonici ed edilizi riscontrabili nella preesistenza muraria di facciata con un volume complessivo pari a mc. 1.100 ed altezza fuori terra non superiore a quella dell’edificio adiacente, prospettante su via Roma angolo piazza Martiri della Libertà.

 

-           Zona R1, edificio in Via Torino. E’ ammesso il recupero del volume esistente al piano terzo in corrispondenza del loggiato a nudo tetto nel rispetto degli elementi di interesse architettonico ambientale esistenti.

 

-              Zona R1, edifici su piazza della Vittoria;

E' obiettivo del P.R.G. riqualificare l' edificio che si affaccia, in parte su piazza della Vittoria ed in parte su via Olivero, mediante la sua ricomposizione volumetrica in analogia al confinante fabbricato che si affaccia, in parte sulla stessa piazza della Vittoria ed in parte su via Roma, riproponendo gli stessi caratteri architettonici e formali secondo le indicazioni del P.R.G.

Attraverso tale riqualificazione sarà possibile realizzare sul citato fabbricato:

1.        una maggiore volumetria rispetto a quella esistente di 3000mc;

2.        nella parte che si affaccia su piazza della Vittoria n 3 piani fuori terra;

3.        nella parte che si affaccia su via Olivero n° 2 piani fuori terra;

Per ambedue gli edifici  è possibile prevedere lungo piazza della Vittoria la realizzazione di portici, aventi le stesse caratteristiche di quelli esistenti su via Roma.

La loro realizzazione e solo in tale ultimo caso, darà la possibilità di realizzare,in deroga a quanto previsto al punto n°3 del precedente comma, sulla parte del fabbricato che affaccia su via Olivero n° tre piani fuori terra con un' altezza pari all'altro fabbricato, in modo da realizzare un complesso unico.

 

 

 

-        Zona R1, edificio “Ospedale ricovero P.Toso”

Sull’edificio in oggetto è ammesso per destinazioni d’uso socio sanitarie e socio assistenziali, pubbliche o private,  l’ampliamento per una superficie utile lorda massima di mq. 1.020 con un volume di mc. 3.800. L’ampliamento non potrà superare il numero massimo di piani esistenti sul fronte di via Padre Giacone e dovrà tendere alla riqualificazione dell’edificio mediante una serie di opere volte a regolarizzare ed armonizzare tra loro i prospetti esterni dell’edificio.

 

-           Zona R3.1

Nella zona è prevista, al fine di riqualificare l’ambito sotto il profilo urbanistico ed architettonico, la demolizione degli immobili esistenti e la costruzione di un nuovo edificio secondo la sagoma indicativa topograficamente individuata, nel rispetto dei parametri contenuti nelle tabelle di zona.

In sede di SUE dovrà essere previsto e realizzato un collegamento pedonale tra la piazza in progetto e Piazza Trento e Trieste; il nuovo fabbricato dovrà inoltre essere caratterizzato da una tipologia edilizia coerente per disegno e materiali con il contiguo centro storico ed essere conseguentemente anche realizzato con altezze e numero di piani non uniformi.

 

-           Zona R3.2a/b/c

L’area, suddivisa nelle rispettive zone, è soggetta a Strumento Urbanistico Esecutivo così come indicato nelle tabelle di zona al fine di prevedere un nuovo tessuto urbano con volumi residenziali, commerciali, viabilità e spazi pubblici prioritariamente ed unitariamente concordati con la pubblica Amministrazione. L’edificazione in progetto dovrà tendere e realizzare un episodio edilizio particolarmente qualificato ed architettonicamente coerente con i vicini tessuti edilizi di vecchio impianto.

La quantità edificatoria ammessa nella tabella di zona potrà essere destinata per una quota non superiore al 40% ad attività commerciale, categoria C, comma 1, art. 8 precedente, con esclusione della sottocategoria C6.

 

-           Zona R3.3

La previsione di P.R.G. è finalizzata al riutilizzo di una zona che attualmente ospita funzioni non più compatibili con il tessuto urbanistico attiguo per nuovi usi capaci di integrare e riqualificare l’assetto urbanistico del concentrico.

Gli obiettivi che costituiscono criteri vincolanti di progetto del SUE, cui è subordinata l’area sono:

·        la realizzazione di un nuovo insediamento coerente per tipologia e funzioni al contiguo centro storico;

·        la realizzazione di una congrua dotazione di aree per servizi in funzione sia del nuovo insediamento che dell’attiguo centro storico;

·        lo Strumento Urbanistico Esecutivo dovrà inoltre definire un prodotto urbanistico edilizio di alta qualità precisando le caratteristiche funzionali e tipologiche delle aree pubbliche, dell’edificazione, nonchè della sistemazione ed arredo delle aree private, al fine di prefigurare una porzione di  tessuto urbano omogeneo che si caratterizzi quale naturale continuità rispetto a quello attiguo di più antica edificazione. Inoltre gli interventi edilizi dovranno preferibilmente essere concentrati in continuità al tessuto edificato esistente evitando l’utilizzo delle aree più esterne lungo la Strada provinciale di Ciriagno ed in ogni caso non sarà utilizzabile a fini edificatori il lotto più esterno in sinistra orografica del canale esistente.

 

       La quantità edificatoria ammessa nella tabella di zona potrà essere destinata per una quota non superiore al 30% ad attività commerciali, categoria C, comma 1, art. 8 precedente, con esclusione della sottocategoria C6.

       Considerata la particolare localizzazione dell’area le destinazioni d’uso e il carico urbanistico del S.U.E. dovranno essere attentamente valutati in accordo con l’A.C. al fine di evitare carichi urbanistici e veicolari incompatibili con le problematiche di accesso all’area che risulta raggiungibile unicamente mediante transito attraverso la viabilità interna al Capoluogo.

 

-           Zona R3.4

Lo strumento urbanistico esecutivo unitario dovrà consentire la realizzazione di un passaggio pedonale in parte coperto e in parte scoperto a lato dell’edificio esistente da conservare. La porzione di edificio di nuova costruzione potrà essere edificata a tre piani fuori terra per la parte interna ed a due piani fuori terra per la parte prospiciente Via Bonora. La volumetria complessiva sull’area non potrà essere superiore a 10.000 mc. da assoggettare a S.U.E.

 

-           In sede di attuazione del lotto di completamento ricadente in zona R4.1 del Capoluogo identificato con * e censito al catasto al Fg. 9, mappale 355 si dovrà regolarizzare l’attuale accesso agricolo al fondo della S.P. 110 ai sensi della normativa vigente ottenendo il necessario nulla osta dall’Ufficio Tecnico Provinciale. La progettazione del nuovo accesso dovrà porre particolare attenzione alla regolamentazione e raccolta delle acque meteoriche ed il cancello di accesso dovrà essere realizzato in arretramento rispetto al filo stradale.

 

-           Zona R4.2 – Loc. Valpone

L’accesso all’area dovrà avvenire esclusivamente dalla viabilità interna al P.E.C. vigente in ambito R5.1

 

-           Per le aree di completamento R5.3ed R5.5 del Capoluogo valgono, quali norme a carattere mitigativo/compensativo di dettaglio ad integrazione delle disposizioni riportate nelle presenti N. di A. e tabelle di zona, le seguenti prescrizioni:

·            Risparmio ed approvvigionamento idrico

-       ogni intervento edilizio di nuova costruzione ad uso residenziale dovrà essere dotato di un’adeguata cisterna interrata per la raccolta e il successivo riutilizzo delle acque meteoriche di una dimensione minima pari a 0,06 mc. per mq. di superficie coperta, con un minimo di 10 mc. Tali acque potranno essere reimpiegate per usi compatibili quali l’irrigazione delle aree verdi di pertinenza degli edifici;

-       si richiede che, ove tecnicamente attuabile, per gli usi compatibili vengano previsti sistemi atti a reperire acque al di fuori del pubblico servizio di acquedotto;

-       tutti gli interventi di nuova edificazione dovranno prevedere il collegamento, dove già disponibili e/o tecnicamente fattibile, a reti duali in coerenza con quanto previsto dall’art. 146 comma 2 del D.Lgs. 152/2006;

-   i piani e i progetti attuativi delle previsioni urbanistiche dovranno documentare le modalità di recapito delle acque bianche al fine di verificare l’idoneità dei ricettori previsti.

 

·   Controllo dei livelli di impermeabilizzazione del suolo

-       il  30% dell’area di ciascun intervento edilizio di nuova costruzione sia destinato a superfici permeabili e drenanti (rapporto di permeabilità). Si possono conteggiare a tali fini le superfici a grigliato “proteggi prato” nella misura del 90% e le superfici con autobloccanti posati su sabbia nella misura del 50%;

-       la pavimentazione delle nuove aree a parcheggio pubblico e/o di uso pubblico dovrà favorire la permeabilità del suolo, mediante il ricorso a soluzioni tecniche drenanti e a elevato grado di inerbimento (marmette autobloccanti forate, sterrati inerbiti, parcheggi su prato armato, …), mentre le protezioni al piede per la messa a dimora di esemplari arborei dovranno essere costituite da griglie che permettano la percolazione delle acque meteoriche. Si richiede infine di mettere in atto sistemi e soluzioni tecniche finalizzati a limitare gli impatti determinanti degrado del suolo ( erosione, contaminazione, impermeabilizzazione).

 

·            Localizzazione e caratteristiche dei punti di conferimento dei rifiuti

-   in sede di progettazione degli strumenti urbanistici esecutivi delle aree residenziali dovranno essere previsti, in accordo con i competenti Uffici Comunali e compatibilmente con la metodologia di raccolta, appositi spazi da destinare a punti di conferimento idonei a garantire il decoro urbano. A tal fine gli elaborati progettuali devono precisare:

-           il numero, le dimensioni e la localizzazione dei punti di conferimento;

-           la tipologia di tali punti (a vista, interrati e/o seminterrati) in riferimento alla collocazione e alle relazioni visive rispetto agli insediamenti residenziali e agli spazi di fruizione e aggregazione pubblica;

-           i materiali di pavimentazione, gli elementi di schermatura per minimizzare la percezione visiva (strutture lignee corredate da apparto vegetale, siepi, quinte arboree, ...) e l’arredo urbano pertinente.

·            Contenimento dell’inquinamento acustico

-        dovrà essere garantito il rispetto dei livelli sonori interni agli edifici residenziali previsti dalla normativa di settore ( L.447/95, L.R. 52/2000, D,G.R. n. 46-14762 del 14/02/2005).

·              Tutela e sviluppo del verde

In sede di progettazione:

-   dovranno essere chiaramente evidenziate, in accordo con l’Ufficio Tecnico Comunale, le superfici destinate alla sistemazione e/o alla formazione di aree verdi pubbliche o ad uso pubblico, con l’indicazione delle zone alberate, a prato, a giardino o ad aiuola;

-   dovrà essere valutata la necessità di piantumare fasce di vegetazione arborea-arbustiva a confine delle aree di trasformazione. Tali formazioni vegetali assolvono diverse funzioni ambientali, che spaziano dalla protezione contro le emissioni acustiche e gli inquinanti atmosferici, alla depurazione dei deflussi idrici, alla connessione e compensazione ecologica, fino a quella di habitat per diverse specie faunistiche. La realizzazione di quinte arboreo-arbustive dovrà essere rigorosamente prevista in caso di nuovi edifici residenziali che si interfacciano con ambiti agricoli integri;

-       dovranno essere individuate le specie arboree e arbustive più idonee (valutandone la compatibilità con le condizioni ecologiche stazionali, scelta di specie autoctone di provenienza locale, rustiche, a scarsa necessità di manutenzione, …), il numero di esemplari da piantumare (in funzione della dimensione dell’area di intervento e dell’ordine di grandezza delle piante, non in quantità inferiore ad 1 albero ogni 50 mq. di verde) e i sesti di impianto per favorire una loro corretta distribuzione.

·             Contenimento delle forme di inquinamento luminoso

-   dovranno essere previsti: l’utilizzo di led per l’illuminazione delle aree e dei percorsi di accesso ai nuovi edifici, la limitazione della dispersione di flusso luminoso mediante l’utilizzo di lampade per l’illuminazione pubblica ad alta efficienza, la regolamentazione degli orari di accensione dell’illuminazione decorativa e l’applicazione di regolatori di flusso luminoso.

·              Risparmio ed approvvigionamento energetico

-        negli interventi edilizi di nuova costruzione, o di intervento su edifici esistenti, dovrà essere garantita la sostenibilità energetico-ambientale prevedendo accorgimenti e misure finalizzate alla minimizzazione dei consumi di energia e l’utilizzo di impianti e sistemi ecocompatibili derivanti da fonti energetiche rinnovabili (solare-termico, fotovoltaico, etc...) secondo il D.Lgs. 192/05 e la L.R. 13/07;

-        l’installazione di sistemi solari termici e fotovoltaici dovrà fare riferimento alle seguenti indicazioni:

-       gli impianti dovranno essere preferibilmente integrati alla copertura ovvero all’organismo edilizio;

-       i serbatoi di accumulo dovranno essere preferibilmente posizionati all’interno degli edifici.

·             Inserimento paesaggistico dei nuovi edifici

-       in tutte le aree disponibili le fasi di progettazione e realizzazione del verde dovranno svilupparsi contestualmente a quelle di edificazione, in modo da garantire, fin da subito, soluzioni paesaggisticamente apprezzabili;

-       l’Amministrazione comunale potrà richiedere, nei casi di eventuale criticità paesaggistica, la realizzazione di barriere verdi con funzione di filtro visuale anche dove non espressamente previste;

-   in sede di progettazione dovranno essere adeguatamente valutati i seguenti aspetti:

-   impianto urbanistico (disposizione planimetrica dei nuovi edifici e delle relative aree di pertinenza, rapporto con la viabilità di accesso e di distribuzione, rapporto con la morfologia del luogo, rapporto con le aree limitrofe);

-   caratteri tipologico-compositivi degli edifici (altezza, ampiezza delle maniche, rapporti tra pieni e vuoti, tipologia delle coperture, tipologia delle bucature, rifiniture delle facciate, tipologie dei serramenti, delle ringhiere, materiali costruttivi, insegne e colori);

-   scelta delle recinzioni, delle pavimentazioni esterne e degli arredi fissi;

-       coerenza dei nuovi interventi con le eventuali preesistenze di pregio architettonico o di valore storico-documentario che testimoniano la tradizione edilizia e la cultura materiale locale;

-   tutti i nuovi interventi edilizi dovranno assumere quale riferimento quanto stabilito negli “Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti. Buone pratiche per la progettazione edilizia” e negli  “Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti. Buone pratiche per la pianificazione locale”, approvati dalla Regione Piemonte con DGR n. 30-13616 del 22/03/2010.

 

-           Zona R6.2

Mediante Strumento Urbanistico Esecutivo unitario sarà consentita l’edificazione di fabbricati a tre piani fuori terra nel tratto di area prospiciente Corso Alba e Via del Galletto e due piani fuori terra nella restante parte di area.

 

       Per l’area R6.4 del Concentrico è ammessa la suddivisione, e conseguente attuazione, in ambiti distinti da sottoporre a singoli S.U.E. purché venga garantita la totale e piena trasformazione dell’area con progettazione atta a definire un disegno d’insieme coerente alla zona stessa ed al suo intorno, nonché con corretta distribuzione delle aree per servizi e capacità edificatoria.

 

-      Zona R6.7

L’attuazione delle previsioni di piano è subordinata alla realizzazione di un unico accesso dalla Strada Comunale (Via Aloi). Non saranno consentiti nuovi accessi sulla Strada Statale.

 

-           Area P2.1 del Capolugo

Lungo la viabilità in progetto dovrà essere prevista una fascia di rispetto di m. 20 da attrezzare con idonea schermatura vegetale.

 

 

-           Area agricola di C.so Alba.

La realizzazione di eventuali fabbricati in corrispondenza dei mappali 284 – 285 dovrà essere attentamente valutata tenendo conto delle condizioni di moderata pericolosità peculiari della classe II. Tali limitazioni di carattere geologico-tecnico, superabili con interventi specifici nell’ambito del singolo lotto d’intervento, saranno valutati tenendo conto anche di eventuali acque provenienti dalla strada principale in concomitanza di eventi eccezionali ed estremi.

 

-           Strumenti urbanistici esecutivi e Piani di Recupero di iniziativa privata

Sono fatti salvi i disposti e le prescrizioni degli strumenti urbanistici esecutivi e dei Piani di Recupero approvati, pubblicati e vigenti alla data di adozione del P.R.G.

 

-           Sulla porzione di area P1.5 compresa tra la viabilità comunale ed il torrente Borbore sarà possibile realizzare solo aree a parcheggio e verde. Si richiamano le prescrizioni contenute nella relazione geologico tecnica allegata al P.R.G.

 

-           Area  P1.1 Sull’area produttiva non potranno essere insediate attività di lavorazione o deposito pericolose, nocive o moleste. Nel settore della stessa area produttiva P1.1, che si incunea tra la viabilità in progetto e l’alveo del rio di Monteu Roero, non sarà ammessa la creazione di accessi sulla rotatoria e sulla prevista viabilità; dovrà inoltre essere rispettata una fascia di arretramento delle nuove edificazioni di m. 10 dal confine stradale.

 

-           Area P2.1 in Valpone. Con la realizzazione della viabilità prevista dal Piano dovranno essere realizzate o predisposte tutte le opere di urbanizzazione primaria che consentano l’attuazione degli interventi edilizia della attigua area P2.3

 

-           Area R4.2 di Località Cascina Cornarea. Nell’attuazione del lotto confinante con l’area produttiva P1.1 dovrà essere prevista una fascia a verde di idonea profondità da piantumarsi con essenze di alto fusto e siepi sempreverdi autoctone secondo le indicazioni dell’A.C.

 

-           L’area residenziale cosiddetta”della ex carceri”, in zona R4.11, individuata in planimetria con apposito asterisco, considerata la necessità di carattere pubblico di disporre di un passaggio pedonale, è subordinata alla dismissione di un’area triangolare che, partendo da zero sul confine della proprietà in mappa al foglio 12 n. 443, comporti l’arretramento del filo muro lungo Via Ciriagno per una larghezza in testata non inferiore a m. 1,20 misurata dall’attuale spigolo dell’edificio esistente sull’angolo con Via Bonora. Il futuro intervento edilizio potrà essere realizzato su tre piani fuori terra e altezza di m. 10 nei limiti planivolumetrici previsti dalla zona R4.11. L’attuazione degli interventi edilizia è subordinata al rilascio di Permesso di Costruire Convenzionato.

 

-           Nelle aree agricole produttive (E) ed in quelle agricole di rispetto degli abitati (E1) è ammessa, nel rispetto di quanto normato nelle presenti Norme di Attuazione, la realizzazione di edifici per il culto quali cappelle rurali della tradizione locale. La progettazione di tali fabbricati dovrà riprendere i caratteri tipologici tipici dell’area geografica del Comune utilizzando forme, proporzioni, materiali, colori atti a conseguirne un idoneo inserimento paesaggistico-ambientale. Viene ammessa quale superficie coperta massima atta a soddisfare tali esigenze il limite di mq. 30. Inoltre le strutture dovranno presentare copertura a due falde con un’altezza massima calcolata alla gronda di mt. 3,50 e pendenza max del 35%.