ALLEGATO A

PARTICOLARI PRESCRIZIONI ESECUTIVE E DI ORNATO

 

A)                     Interventi nel Centro Storico e nelle altre aree di interesse storico ambientale e genericamente nelle aree di tipo A

Gli interventi di qualunque tipo, negli ambiti indicati, dovranno in primo luogo realizzare il restauro conservativo delle preesistenze di interesse storico, artistico o ambientale emergenti dalla lettura, filologicamente guidata, delle preesistenze, con ripristino delle parti degradate, alterate o manomesse, evitando ogni intervento falsificante o puramente imitativo, all'infuori di rigorose regole di continuità stilistica ed architettonica.

All'uopo i progetti di recupero saranno sempre corredati, oltre che da un'esauriente documentazione dello stato di fatto (rilievi accurati in scala almeno 1:100 con particolari costruttivi in scala adeguata, fotografie esterne e interne, ) da una documentazione storico-filologica sulle vicende precedenti dei luoghi e degli immobili interessati e sugli elementi vincolanti, ai sensi del D.Lgs. 42/2004 (ex Legge 1.6.1939, n° 1089 e della Legge 29.6.1939, n° 1497).

Oltre alle suddette cautele, gli altri interventi eventualmente ammessi dovranno  rispettare le seguenti prescrizioni particolari:

a)               le facciate degli edifici dovranno accordarsi, per la dimensione, i materiali, le proporzioni, i colori, la modulazione delle aperture e di ogni altro elemento di scansione, agli edifici circostanti, di interesse storico-artistico ed ambientale.

Sono in particolare esclusi rivestimenti lignei, resino-plastici, ceramici, in klinker, in pietra e zoccolature in pietra alte più di 80 cm. da terra.

       Le superfici esterne dovranno essere trattate in modo quanto più possibile semplice ed uniforme, preferibilmente con intonaco semplicemente frattazzato senza sovrapposizione di pastina e tinteggiature con colori tradizionali alla piemontese, ottenuti a base di pigmenti terrosi incorporati nell'intonaco.

b)               le coperture saranno sempre a falde (con esclusione di mansarde e tetti piani superiori a 10 mq.) con pendenza massima del 50%, in coppi canali alla piemontese. I cornicioni dovranno, per aggetto, sagome e spessore, accordarsi a quelli degli edifici preesistenti validi circostanti (pantalere con orditura a vista, ecc., con esclusione di ogni contraffazione stilistica), il canale di gronda sarà in lamiera, di sagoma tradizionale, aggettante ed in vista rispetto al cornicione.

c)               sporti a pareti perimetrali chiuse con qualsivoglia materiale e rientranze rispetto al filo di facciata sono rigorosamente esclusi.

I balconi rivolti verso spazi pubblici di profondità inferiore a mt. 10,00 dovranno essere contenuti in una sporgenza massima pari a 1/12 della suddetta profondità; i balconi non potranno comunque essere realizzati verso spazi liberi di profondità inferiore a mt. 7,50; in ogni caso avranno sporgenza massima di mt. 1,00 e larghezza massima di mt. 2,00 (eccetto che in soluzione a ballatoio verso spazi interni), saranno realizzati in lastra di pietra o in soletta in c.a. in vista (spessore massimo cm. 10) e saranno dotati di ringhiere in ferro a semplici bacchette diritte di ferro quadro portate da due correnti di piattina di ferro, senza alcuna lavorazione decorativa.

Eventuali interventi con caratteristiche diverse da quelle previste dai precedenti punti a), b) e c) potranno essere ammessi previo parere favorevole della Commissione  locale per il paesaggio.

 

B)                      Interventi nel territorio extra-urbano

1.      Nelle zone urbanistiche E, EI, EU ed AF oltre che gli obiettivi prioritari richiamati dalla Legge Regionale n° 56/1977 all'articolo 25, 1° comma, la presente Variante Generale di adeguamento del P.R.G. intende perseguire la salvaguardia dei residui equilibrati rapporti instaurati con l'ambiente naturale della tradizione tipologica-edilizia locale e l'arresto di ogni loro ulteriore deterioramento ad opera di trasformazioni artificiali contaminanti e di incontrollati interventi alteranti gli assetti preesistenti sotto il profilo tipologico-compositivo.

       Nelle aree collinari le soluzioni progettuali dovranno rispettare il naturale profilo del suolo evitando che si producano dislivelli superiori a 1,5 metri di altezza, fatti salvi i casi di specifici interventi di difesa idrogeologica o di recupero ambientale.

Nel caso di interventi interessanti aree di versante i corpi di fabbrica dovranno essere disposti con l’asse principale seguendo le curve di livello.

       L’eventuale impatto visuale delle opere costruite dovrà essere minimizzato con l’uso di schermature vegetali, arboree ed arbustive.

2.      I progetti di intervento di recupero, di completamento e di nuova edificazione dovranno essere corredati da esauriente documentazione sullo stato di fatto dei luoghi, consistente in rilievi topografici plano-altimetrici a curve di livello e da fotografie riprese da tutti i punti di vista, dai quali possa essere percepito l'intorno unitario ambientale del sito interessato.

3.      Inoltre dovranno essere rispettate nel territorio extraurbano, sia negli interventi di recupero che in quelli di nuova costruzione di edifici residenziali, le seguenti caratteristiche tipologiche:

1)     Impianto tipologico

Le nuove costruzioni residenziali e gli ampliamenti dovranno mantenere l’impianto tipologico caratteristico dell'edificazione rurale tradizionale con i seguenti requisiti:

-      edificazione su due piani fuori terra (tre piani nel caso di recupero di fabbricati esistenti) con esclusione di piani rialzati, facciate continue senza aggetti a sbalzo, tetto a due falde o a due falde con padiglioni di testata;

-        gli interventi di recupero e ristrutturazione dovranno mantenere l'assetto planovolumetrico originale valorizzandone gli eventuali elementi significativi quali le arcate di portico tamponate, la ripetizione modulare dei varchi di finestratura, la continuità delle linee di colmo e di gronda.

2)     Facciate

Le facciate dovranno avere un disegno geometrico semplice con prevalenza dei pieni rispetto alle aperture che dovranno avere forma rettangolare posta verticalmente.

Le superfici esterne delle facciate dovranno essere realizzate in intonaco semplicemente frattazzato e tinteggiato con colori  previsti dal Piano del colore, ovvero in mattoni pieni a vista, ovvero, nelle aree in cui vi siano preesistenze simili, in pietra naturale a conci, dello stesso tipo di quella tradizionalmente utilizzata.

Le eventuali zoccolature saranno ammesse a condizione che non superino le altezze di 60cm e dovranno essere realizzate:

-                 con lastre regolari in pietra naturale;

-                 in rilevato ad intonaco decorato;

non sono ammessi ulteriori cambiamenti dei materiali di rivestimento o di decoro delle facciate.

Non è ammesso l’uso di piastrellature di qualsiasi tipo (materiale ceramico, klinker, gres o similari) e di materiali plastici.

Nel caso di ampliamenti, ristrutturazioni e completamenti dovranno essere utilizzati gli stessi materiali di finitura delle facciate che caratterizzano l'impianto originale, mantenendo o ricostruendo o estendendo alle parti ampliate eventuali fregi, motivi decorativi, particolari modalità di uso dei materiali proprie dell'impianto originale.

I serramenti esterni saranno in legno biaccato o smaltato con varchi aventi sagome e proporzioni tipiche delle vecchie edificazioni rurali; le protezioni esterne delle finestre e porte finestre saranno realizzate con persiane alla piemontese biaccate o smaltate.

3)     Coperture

Le coperture saranno sempre a falde con esclusione di tetti piani e linee di falda spezzate, con pendenza massima del 50%, coperte con coppi. È ammessa l’apertura di abbaini con le limitazioni di cui all’art. 50 delle presenti NTA.

Gli elementi di aggetto del tetto dal filo di fabbrica verranno realizzati con cornici sagomate ovvero con cornicioni inclinati, ovvero con pantalere con orditura a vista.

In caso di rifacimento delle coperture dovranno essere mantenuti o ripristinati o ricostruiti gli elementi decorativi costituiti da cornicioni, camini, muri tagliafuoco.

Gronde e discese saranno in lamiera, di sagoma tradizionale posizionate a vista esternamente al bordo del tetto e ai muri.

4)     Aggetti e sporti

Aggetti e sporti a pareti perimetrali chiuse sono rigorosamente esclusi, i balconi dovranno essere realizzati con la sporgenza massima di mt. 1,00, con lastre di pietra o assito in legno ovvero in via subalterna con lastre in c.a. dello spessore massimo di 12 cm. e, comunque, con sostegni a mensola realizzati in pietra, cemento sagomato o ferro; le ringhiere saranno in ferro pieno a quadretti piattine o tondi di semplice disegno. Le presenti norme potranno essere derogate solo per mantenere o riprodurre eventuali elementi costruttivi o decorativi preesistenti e caratterizzanti la tipologia dell'edificio.

4.      Nel caso di progetti di intervento di recupero, di completamento e di nuova edificazione di fabbricati funzionali allo svolgimento delle attività agricole dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

-                     i fabbricati dovranno avere pianta rettangolare o quadrangolare con copertura piana o a due falde;

-                     nel caso di recupero di fabbricati esistenti le aperture dovranno mantenere le caratteristiche originarie in relazione a materiali e dimensioni, è ammessa la sostituzione dei serramenti originari anche con materiali difformi dall’originale qualora gli stessi siano di materiali metallici con materiali lignei o materiali metallici rivestiti in legno o dipinti con i colori ammessi dal Piano del Colore. In caso di mantenimento dei serramenti originari, gli stessi, qualora realizzati con materiali metallici devono essere rivestiti in legno o dipinti con i colori ammessi dal Piano del Colore. Non è ammessa la realizzazione di balconi, né scale esterne o altri corpi aggettanti;

-                     E’ consentito l’utilizzo di materiali di copertura diversi dal coppo purché siano di colore e materiale compatibili con i materiali tradizionali tipici della zona e non abbiano superficie riflettente.

-                     Si dovranno rispettare le prescrizioni del Piano del Colore previste per le “Zone esterne”.

5.      Le recinzioni dovranno avere altezza totale non superiore a 2,50 metri, e dovranno rispettare quanto previsto dal Regolamento Edilizio vigente, art. 52.

6.      La progettazione degli edifici dovrà essere comprensiva della progettazione degli spazi verdi, ed in particolare si richiede la specificazione di quanto segue:

a)      il tipo di trattamento delle superfici (a prato, con vegetazione, parzialmente impermeabilizzato, etc);

b)      le specie vegetali utilizzate specificando colori, persistenza del fogliame, caratteri dimensionali, evitando l’utilizzo di specie vegetali alloctone e la formazione di diaframmi troppo netti e troppo alti in specie sempreverdi.

 

C)                     Tutela del suolo agricolo di interesse naturalistico

Le aree d’interesse naturalistico (vedi Tavola U2) comprendono le aree boscate, le fasce ripariali, le incisioni calanchive e non relative al reticolo idrografico, le macchie e le fasce arboree ed arbustive diffuse nel territorio agricolo. Ai fini della loro conservazione, in tutte le aree agricole valgono le seguenti indicazioni:

a)      sono ammessi gli usi e le attività naturalistiche (conservazione e gestione naturalistica, osservazione scientifica), nonché le attività del tempo libero (sportive e ricreative);

b)      sono ammesse le conversioni colturali esclusivamente per trasformare altre colture in colture legnose di specie arboree ed arbustive esclusivamente autoctone;

c)      sono ammessi gli interventi di sistemazione ambientale atti a ridurre il livello di rischio idrogeologico;

Ai fini della conservazione dei caratteri del paesaggio agrario valgono le seguenti indicazioni:

d)      è vietata l’estirpazione non giustificata delle macchie arboree, degli alberi isolati, delle siepi e di altri elementi vegetali che costituiscono la trama della struttura agricola ed ambientale;

e)      i vigneti di nuovo impianto dovranno essere impiantati preferibilmente perpendicolarmente alle linee di massima pendenza con palificazioni in legno;

f)        le sistemazioni dei terreni delle zone acclivi devono essere realizzate con sistemi tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti) o mediante l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica o con muretti a secco in pietra locale;

g)      le colture agricole devono distare almeno 4 metri dal ciglio delle sponde fluviali e del reticolo idrografico minore. Nelle zone prossime ai rii minori e nelle zone con massima pendenza la conduzione dei fondi dovrà privilegiare la crescita delle specie arbustive e favorire lo sviluppo del ceduo;

h)      è vietata la modifica dei tracciati viari esistenti che prevedano l’eliminazione di elementi arborei ed arbustivi di rilievo.

 

D)                     Interventi nelle aree urbanizzate interne alla “core zone”

1.      Le aree urbanizzate ricadenti all’interno della Core Zone 5 – Canelli e l’Asti Spumante sono le seguenti:

a.      zone A: A1, A2, A3;

b.      zone AF: AF1, AF2, AF3, AF4, AF5, AF6, AF7, AF8 (parte), AF14 (parte), AF15;

c.      zone B: BR12 (parte), BR16;

d.      zone D: DR1/p, DR2/p, DR2/ta, DR/6/1/p, DR7/p (parte);

e.      zone VP: VP4, VP5;

f.        zone S: S1, S2, S4, S5, S21, S33 (parte), S35 (parte),S64, S161, S170.

2.      Gli interventi ammessi dalle presenti NTA e dalle specifiche schede di zona per le zone A (A1, A2, A3) sono altresì sottoposti alle prescrizioni contenute alla lettera A “Interventi nel Centro Storico e nelle altre aree di interesse storico ambientale e genericamente nelle aree di tipo A” del presente Allegato A alle NTA.

3.      Analogamente, gli interventi ammessi dalle presenti NTA e dalle specifiche schede di zona per le zone AF (AF1, AF2, AF3, AF4, AF5, AF6, AF7, AF8 (parte), AF14 (parte), AF15) sono altresì sottoposti alle prescrizioni contenute alla lettera B “Interventi nel territorio extraurbano” del presente Allegato A alle NTA.

4.      Per gli interventi ammessi all’interno delle zone B e DR di cui alle precedenti lettere c. e d. si applicano le specifiche di seguito elencate:

a)   Percepibilità da e verso i principali punti di vista o percorsi:

Gli interventi ammessi devono mirare alla valorizzazione delle visuali lungo assi prospettici o da punti di vista significativi. Pertanto, all’atto della richiesta del titolo abilitativo dovrà essere effettuata una verifica progettuale mediante foto-inserimento in modo da valutare l’eventuale interferenza sull’assetto complessivo del contesto urbano limitrofo e sui principali punti di vista o percorsi interessati dalla vista degli edifici in progetto.

b)   Progettazione delle pertinenze, degli accessi e del verde

Qualora gli interventi prevedano l’eventuale frazionamento della proprietà, la progettazione dovrà garantire l’unità degli spazi comuni e della coerente funzionalità con la struttura edilizia.

La progettazione delle aree esterne dovrà avvenire contestualmente al progetto edilizio e dovrà prevedere la progettazione degli spazi destinati a verde, definendo puntualmente il trattamento delle superfici (a prato, con vegetazione, parzialmente pavimentate) e delle specie vegetali da impiantare.

Le eventuali alberature, i filari e le sistemazioni a giardino presenti nelle aree, dovranno essere conservati. E’ ammessa l’eliminazione dei soggetti vegetali instabili e/o presentanti patologie a rischio per gli altri individui.

Le specie arboreo-arbustive da utilizzare dovranno fare riferimento alle preesistenze del contesto di appartenenza ed alla vegetazione potenziale dell’area.

Le alberature dovranno sempre essere piantate su piena terra.

Le parti pavimentate di impianto storico ancora in buono stato dovranno essere conservate ed integrate nelle parti mancanti e/o deteriorate.

Le nuove aree pavimentate dovranno essere attuate mediante l’utilizzo di materiali permeabili e semipermeabili, in modo da favorire il drenaggio naturale. Non è ammesso l’uso di manti bituminosi e platee di cemento, fatte salve le sole aree di servizio e di movimentazione dei mezzi nelle parti destinate ad uso produttivo.

c)   Recinzioni ed accessi

Le recinzioni dovranno essere a giorno, eventualmente completate con il verde. Non sono ammesse soluzioni chiuse o costruite, fatte salve le recinzioni già esistenti che dovranno essere conservate e completate in coerenza con l’esistente.

Non è consentita la modifica degli accessi originari che dovranno essere conservati sia nel numero sia nelle loro caratteristiche tipologiche e dimensionali.

d)   Edifici e fabbricati

Gli interventi consentiti non devono produrre l’alterazione e l’impoverimento dei materiali delle facciate, dell’apparato decorativo, delle finiture, dei manti e delle strutture di copertura.

Per le zone DR1/p, DR2/ta e DRp/6/1 si ammettono coperture piane purché risultino integrate in un sistema più articolato di coperture.

Gli ampliamenti/ricostruzioni parziali degli edifici dovranno essere realizzati nel rispetto della struttura dell’impianto storico (ricostruito mediante approfondimenti dell’indagine storica) in stretta coerenza fisica, funzionale e volumetrica con gli edifici esistenti.

Non sono ammesse sopraelevazioni significative e incoerenti con l’esistente.

Gli elementi architettonici e di decoro della facciata devono essere conservati e/o ripristinati ove siano stati alterati nel tempo, con particolare attenzione per le parti in pietra ed in mattone pieno.

Non è ammessa la demolizione di strutture orizzontali voltate e dei corpi scala originari, che dovranno essere adeguatamente evidenziati nelle tavole di rilievo da allegare alla documentazione per la richiesta del titolo abilitativo.

e)   Coperture

Le coperture dovranno essere esclusivamente a doppia falda o a doppia falda con teste di padiglione.

Sono ammesse coperture a falda unica solamente per porzioni o maniche con dimensioni  inferiori o uguali a 6m.

Le pendenze delle falde dovranno adeguarsi a quelle degli edifici principali presenti sull’area.

Sono da mantenere i cornicioni originali e le pantalere in legno.

Il canale di gronda sarà in lamiera, di sagoma tradizionale, aggettante ed in vista rispetto al cornicione.

Gli abbaini sono possibili ove coerentemente inseriti rispetto alle partiture di facciata, di dimensioni uguali e contenute, con sagome a doppia falda, falda singola, a botte.

f)     Serramenti

I serramenti dovranno essere in legno con persiane del tipo alla piemontese o con scuri interni od esterni ad ante o a scorrere. Serramenti diversi dai precedenti sono ammessi solo se riconducibili all’impianto originario dell’edificio.

Si dovranno conservare le partiture dei serramenti originari ed i serramenti originali stessi ove possibile.

Il colore dei serramenti sarà definito dal Piano del Colore.

g)   Aree vincolate

In riferimento alle aree sottoposte ai vincoli di cui all’art. 24 L.R. 56/77 e di cui al D. Lgs. 42/04 si rimanda all’art. 42/bis delle presenti NTA per la realizzazione di qualsiasi intervento.

5.      Gli interventi ammessi dalle presenti NTA e dalle specifiche schede di zona per le zone VP (VP4 e VP5) riguardano esclusivamente l’allestimento delle aree a verde attrezzato o meno; la realizzazione di parcheggi privati e la realizzazione di infrastrutture per il gioco lo sport ed il tempo libero che non comportino la realizzazione di edifici accessori eccedenti i 12 mq; si ritiene pertanto che all’interno delle suddette aree si rispettino i parametri di cui all’art. 34/ter e alle specifiche schede normative.

6.      Gli interventi ammessi dalle presenti NTA per le zone S (S1, S2, S4, S5, S21, S33 (parte), S35 (parte),S64, S161, S170) sono normati ai sensi dell’art. 38 delle presenti NTA.