In aree ed edifici di
interesse storico, gli interventi di tipo non rigorosamente conservativo,
ammissibili ai sensi del precedente Art.23, dovranno rispettare, oltre ai
vincoli e alle indicazioni contenute nelle Tavole di disciplina del Centro
Storico in scala 1/1000, le prescrizioni particolari di seguito riportate.
Per ciò che concerne le
strutture di copertura è preferibile il mantenimento della pendenza in falda e
della tipologia del cornicione attuale.
Non è generalmente
ammessa sul fronte strada l'elevazione della struttura di copertura per
ampliamento in altezza dell'unità edilizia, eccetto i casi di allineamento di
quota delle linee di colmo e di gronda per le singole unità che sono ad un
livello più basso rispetto a tutte le altre presenti sul fronte dello stesso
isolato o della stessa unità minima di intervento; in questi casi in cui è
ammessa la sopraelevazione sul fronte strada la forma della copertura dovrà
rispettare quella preesistente o quella tipica del Centro Storico locale.
Sono assolutamente
vietate le coperture piane ed i terrazzi in falda.
Non sono ammesse sul
fronte strada variazioni di quota delle linee di colmo e di gronda per i
comparti e le unità di intervento che già presentano unitarietà di allineamento
delle coperture.
E' ammessa la
sopraelevazione di unità edilizie all'interno di una singola unità di
intervento non vincolata per i corpi di fabbrica non aventi un fronte su
strada, con altezza massima consentita pari a quella del fabbricato più alto
sito all'interno dello stesso comparto.
All'interno del perimetro
del Centro Storico qualunque intervento di sopraelevazione non potrà superare
il n° di 3 piani fuori terra.
Nel caso di
sopraelevazione di unità edilizie poste su fronte strada in pendio è ammesso
allinearsi a uno dei due corpi di fabbrica adiacenti.
Sono ammessi interventi
di allineamento nell'ambito dello stesso comparto sul fronte strada solo se di
modesta entità per recupero abitativo del sottotetto o igienico - funzionale
dell'intera unità immobiliare, se verificata l'effettiva necessità e limitati
al raggiungimento dell'altezza minima necessaria per l'uso abitativo.
Comunque al fine di
garantire la coerenza compositiva ed architettonica di tali interventi di
sopraelevazione e di eventuale apertura di nuove bucature aggiuntive, si
obbliga a presentare in Commissione Edilizia una documentazione fotografica e
opportuni elaborati grafici che consentano la lettura della cortina edilizia
sul fronte strada e all'interno dell'unità minima di intervento o del comparto
omogeneo in cui si intende operare; possono essere fissate in sede di rilascio
del permesso di costruire vincoli di allineamento di quota delle linee di colmo
e di gronda, di orizzontamento dei solai o di imposta delle finestrature.
Oltre all'osservanza
delle prescrizioni edilizie generali, di cui Capo II delle presenti Norme, operanti
per tutto il territorio del Comune, che si intendono pertanto applicabili anche
nelle aree di interesse storico per qualsiasi intervento - fatta eccezione per
gli interventi rigorosamente conservativi ove prescritti, per i quali dovranno
essere opportunamente documentati elementi edilizi e materiali preesistenti -,
tutti gli interventi edilizi ammessi nelle aree di tipo A devono essere
condotti utilizzando tecniche e materiali omogenei con quelli del contesto
storico e ambientale.
Soltanto per quanto
riguarda gli aspetti statici e le strutture degli edifici, potranno essere
utilizzati materiali e tecniche moderne, purché non in contrasto con l'ambito
storico o documentario.
I paramenti esterni
saranno realizzati con:
- intonaci di tipo
tradizionale o in "arenino" o in malta di calce o altri intonaci per
particolari interventi inerenti il recupero e il restauro - anche conservativo
- del Centro Storico.
La rifinitura
dell'intonaco non potrà essere di tipo grezzo, graffiato, a buccia d'arancia e
comunque non dovrà essere contrastante con le finiture tipiche del contesto
storico.
- pietra a superficie
opaca e non lucidata; sono ammesse le finiture tipo fiammatura, bocciardatura,
martellinatura o a "piano di sega".
Gli elementi in pietra
quali zoccolature, portali, davanzali, mensole ed elementi speciali dovranno
essere realizzati con materiali abitualmente impiegati nella tradizione
costruttiva locale quali l'arenaria, la luserna, la pietra serena e l'ardesia
nei davanzali.
Le zoccolature in pietra
dovranno avere un'altezza non superiore ai cm. 50 ed una larghezza ad essa
proporzionale.
Il sistema di ancoraggio
ai muri perimetrali, ove non realizzato con la sola malta, dovrà essere
preferibilmente realizzato tramite l'uso di graffe metalliche sul bordo superiore.
- murature in mattoni
facciavista, ove preesistenti da ripristinare con mattoni vecchi o tipo
vecchio.
Sono vietati i
rivestimenti esterni e zoccolature in materiali a superficie lucida, ceramici,
klincher, metallici e similari.
Sono ammesse le
zoccolature in intonaco a rilievo modanato e lavorato secondo metodi
tradizionali, anche grezzo o spruzzato con coloritura coerente con quella del
fondo o analoga a quella della pietra nel caso di imitazione del materiale
lapideo.
L'altezza della zoccolatura corrisponde a quella delle lastre in pietra.
I colori di facciata
saranno, salvo più puntuali indicazioni in sede autorizzativa:
- tinte chiare assimilabili alle tonalità delle
terre locali
- tinte tradizionali
liguri, ove preesistenti o ricorrenti,
fatto salvo l'obbligo di
recupero di facciate dipinte o caratterizzate da elementi di ornato di antica
origine.
E' obbligatoria, in sede
autorizzativa, la documentazione fotografica a colori delle facciate contigue e
la presentazione di un campione della coloritura (da catalogo colori per centri
storici).
In sede di rilascio delle
concessioni è possibile indicare colori e decorazioni più opportune e coerenti
con il contesto storico.
Le falde dei tetti,
geometricamente definibili in forme lineari manterranno l'aggetto esistente in
presenza di continuità delle linee di gronda e in assenza di continuità, non
dovranno sporgere per oltre il 30% dell'aggetto esistente con un massimo di
ml.0,70 dal filo prospetto, specie se ricadenti su spazi pubblici.
I passafuori saranno in
legno scuro.
In caso di strutture in
c.a., non è ammessa la sporgenza della falda che lasci a vista lo spessore
della soletta; è consentita la sagomatura ad intonaco delle falde sporgenti.
I manti di copertura
dovranno essere realizzati con tegole curve (tipo coppo vecchio o "coppo
antichizzato"), di colore tradizionale (rosso mattone, giallo mattone).
Sono tassativamente
vietate le tegole marsigliesi e canadesi.
Non sono ammesse, nelle
aree di interesse storico, aperture in falda di copertura.
Sono ammessi soltanto
lucernari di limitate dimensioni da verificare in sede di rilascio della
documentazione autorizzativa.
I serramenti esterni
dovranno essere ad ante, in legno o con finiture e trattamento superficiale di
tipo tradizionale.
Le finestre potranno
essere in legno verniciato con smalto opaco o in alluminio elettrocolorato
purché nella colorazione marrone scuro o nella gamma cromatica del bianco.
E' consentito il legno a
vista purché di colore scuro.
E' vietato l'uso di profilati
in acciaio, in alluminio naturale, cromato, ottonato, brunito ecc.
Per i sistemi di
oscuramento, è consentito l'uso dello scuro "a gelosia" nella
versione a stecche con o senza sportellino apribile, in legno verniciato opaco
o in alluminio elettrocolorato purché nelle colorazioni tradizionali del
marrone scuro o del verde.
E' ammesso l'uso di scuri
"tipo veneziano" o a doghe verticali.
E' tassativamente vietato
l'uso delle tapparelle , serrande, veneziane.
La larghezza massima
delle finestre e delle porte finestre è fissata in ml. 1,20, delegando la
facoltà di maggiorazione della dimensione, per comprovata esigenza compositiva
coerente con il contesto storico, alla sede autorizzativa.
I portoni di ingresso e
le chiusure dalle autorimesse dovranno essere in legno o con rivestimento
ligneo, con lavorazione lineare e verniciati nelle colorazioni tradizionali del
marrone scuro o del verde.
Gli infissi potranno
essere protetti con bordure inferiori in lamina di rame naturale o di metallo
verniciato opaco nella tonalità del portone, ancorate con chiodatura.
Eventuali sopraluce dei
portoni di ingresso pedonale potranno essere protetti da grate in ferro di
forma documentata nella tipologia locale.
Non sono ammessi
serramenti a finitura metallica.
La terminazione delle
aperture degli androni carrai e degli ingressi delle autorimesse, negli affacci
su spazi pubblici o di uso pubblico, dovrà essere preferibilmente a tutto sesto
o a sesto ribassato.
Per le vetrine, i
materiali consentiti sono il legno naturale scuro o verniciato in tonalità
scure, l'alluminio o il metallo purché verniciati scuri.
Gli interventi relativi
alle vetrine dovranno comunque riguardare l'intera facciata dell'edificio e non
dovranno interferire con la lettura del prospetto e del contesto edilizio
storico.
Nel caso di nuova
realizzazione la larghezza del vano non dovrà essere superiore al 90%
dell'altezza, fissata al massimo in ml. 2.70
I terrazzi di nuova
realizzazione non sono ammessi sugli spazi pubblici o sui fronti strada; sono
consentiti il recupero ed il ripristino dei manufatti esistenti su strada ed
aventi caratteri storico –artistico - documentario, nel rispetto della forma e
dei materiali tradizionali.
Sono ammessi terrazzi di
nuova realizzazione all'interno delle unità minime di intervento e delle aree
di riordino purché non alterino il rapporto geometrico del prospetto e non
interferiscano con eventuali superfici affrescate.
Nei casi consentiti, le
tecniche costruttive e i materiali dovranno essere conformi al contesto storico
- ambientale.
La sporgenza massima è
fissata in ml. 1,10.
Serrande, ringhiere,
inferriate ed altri manufatti in metallo devono avere forme semplici ed essere
realizzate con profilati che non contrastino con quelli tradizionalmente
impiegati.
E' fatto espresso
divieto:
di impoverire l'apparato decorativo
degli edifici e dei manufatti in genere (cornicioni, lesene, portali, soglie,
affreschi, ecc.);
di demolire
elementi architettonici isolati, quali fontane, edicole, ecc., anche se non
espressamente individuati nelle tavole di piano;
di sostituire
elementi strutturali e sovrastrutturali originari, se non per documentate
necessita' statiche o di compromissione.
Le insegne da installare
su facciate prospettanti su pubbliche vie o aree pubbliche dovranno essere
sistemate all'interno della luce architettonica delle aperture e non dovranno sporgere rispetto al filo degli
stipiti o dell'architrave.
Diverse collocazioni
saranno ammesse esclusivamente per insegne di tipo tradizionale.
Le trasformazioni
assentibili per interventi non conservativi, in particolare ove siano
finalizzate all'inserimento di destinazioni non residenziali, devono essere
attuate nel rispetto degli impianti compositivi dei nuclei storici e devono
altresì osservare le prescrizioni edilizie generali e specifiche per aree di
interesse storico.
La realizzazione di
autorimesse all'interno dei volumi prevalentemente residenziali esistenti, ove
non siano recuperabili allo scopo volumi rustici, è consentita per gli edifici
per i quali è ammesso l'intervento di ristrutturazione edilizia.
Dovrà comunque essere
evitata l'apertura dei relativi accessi sui fronti strada o sul fronte
principale degli edifici, salvo la dimostrata impossibilità di provvedere altrimenti.
Nella comprovata
impossibilità, il serramento di accesso dovrà essere preferibilmente arretrato
di ml. 0,50 dal filo facciata.
Nelle aree libere, nei
giardini, nelle corti, sono ammessi gli interventi finalizzati alla
conservazione e ripristino delle sistemazioni e degli impianti preesistenti.
In sede di rilascio della
documentazione autorizzativa per interventi sugli edifici connessi alle aree di
pertinenza, è facoltà dell'Amministrazione comunale richiedere interventi di
liberazione delle superfetazioni e dei manufatti contrastanti con l'impianto
edilizio ed urbanistico originario.
Sono assentibili altresì
gli interventi edilizi necessari alla sistemazione dei terreni, alla formazione
di pavimentazioni e percorsi pedonali, all'arredo degli spazi privati e
dotazione di autorimesse o spazi di sosta veicolare.
Le pavimentazioni ed i
percorsi nel Centro Storico dovranno essere realizzati in porfido a cubetti e/o
in lastre, in lastre di luserna, in acciottolato.
Sono ammissibili anche
elementi autobloccanti prefabbricati del tipo specifico per centri storici.
Si escludono manti di
rivestimento di tipo bituminoso.
Sono consentite le opere
utili alla pratica delle coltivazioni floricole e del verde di arredo.
E' fatto divieto di
taglio di alberature che abbiano particolare valore ambientale.
E' prescritto il
mantenimento o il ripristino di manufatti che caratterizzano il contesto
ambientale (muretti in pietra, lavatoi, fontane, panche, pergolati, ecc.).
Nuove recinzioni,
divisori ed altre opere che modifichino l'assetto delle aree libere, devono
essere realizzate con impiego di tecniche e materiali non in contrasto con
quelli tradizionali.
Nelle aree private di
pertinenza degli immobili classificati di interesse storico e/o ambientale, è
fatto divieto di installare, sui fronti prospicienti spazi di uso pubblico,
manufatti accessori quali serre, legnaie, ricoveri per animali, precari in
genere.