ART. 18
ZONE An
Descrizione delle zone.
Le zone An sono i nuclei residenziali in
zona agricola documentali dello sviluppo antropico.
Il nucleo della zona An1 Bricco, sorge al
centro di una vasta area agricola posta su un poggio dominante il percorso di
fondovalle che dall’abitato di Feglino si inoltra nelle zone boscate dell’alta
valle dell’Aquila sotto il crinale dello spartiacque appenninico.
I nuclei delle zone An2 Condera, An3 Ca’
Bassi, An4 Ca’ Magni, sorgono tutti in una unica vasta area agricola posta sul
fianco destro della valle dello Sciusa, lungo il percorso perpendicolare alle
valli del Finalese, nel tratto compreso tra Orco e Boragni.
In tutti i nuclei si riscontra la presenza
di tipi edilizi rurali a pseudoschiera caratterizzati dal rapporto diretto con
il percorso matrice e dalla occupazione pressoché completa del lotto
edificabile.
Si può rilevare la presenza di organismi
edilizi che rappresentavano in epoca storica la sede del nucleo familiare
all’interno del fondo di pertinenza dal quale traeva sostentamento.
Le case rurali di pendio sono qui
caratterizzate da una grande articolazione e da una complessità dovute alle
aggregazioni e giustapposizioni di una o più cellule elementari al corpo
edilizio originario.
L'assetto di P.R.G. si fa carico di
perimetrare i nuclei agricoli quale testimonianza dello sviluppo agricolo
residenziale e veri presidi abitati del territorio complementari alle frazioni
principali. Distinti dalla sigla AN le zone di cui al titolo sono equiparate a
quelle di tipo A del D.M. 1444/68 e sono le seguenti.
AN1: Bricco St mq 13.854
AN2: Condera St mq 8.388
AN3: Ca' Bassi St mq 12.310
AN4: Ca' Magni St mq 17.080
La zona An1
è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 42 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina IS MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
Le zone An2, An3 e An4 sono
comprese nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per le zone An2, An3 il
regime di PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina IS MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B,
- per l’assetto vegetazionale
la disciplina COL ISS.
Per la zona An4 il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina NI MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
Destinazione.
Residenziale, agricola
e pertinenza agricola, agriturismo.
Interventi
consentiti.
a)
Recupero del patrimonio edilizio esistente con le modalità indicate nell’art.
13.
Dovranno essere
mantenute le tipologie storiche presenti e recuperati, ove possibile, i tipi
preesistenti mediante interventi di restauro conservativo.
La nuova edificazione
dovrà essere coerente con i tratti comuni alle diverse tipologie presenti in
zona che sono essenzialmente il rispetto della morfologia territoriale ed il
contenuto dimensionamento volumetrico.
Si richiama per i
materiali e gli elementi architettonici quanto indicato nell’art. 9 delle
presenti norme e nell’allegato 2 alle N.d.A.
- Tipo d’intervento =
scheda di Unità d’intervento (Ui).
- Sl = esistente
aumentata con le modalità descritte al punto 13.2.2.
- N° massimo di piani
= compatibili con l’altezza (H) massima.
- H massima = + m 1,00 H edificio più vicino non in
contrasto.
- Df = aderenza o
m3,00
- Dc = aderenza o m
1.50
- Distanza da spazi
pubblici = in allineamento con l’esistente o minimo 3 metri.
- Sc = coincidente
per almeno il 50% alla Sc precedente.
b) Interventi di cui al precedente art. 10 nei limiti
dell’articolo stesso.