ART. 20

 

ZONE C

 

 

 

20.1 - Norme generali

 

Sono classificate di tipo C l'insieme delle zone all'interno delle quali il P.R.G. prevede interventi di completamento e di riqualificazione del tessuto esistente (equiparate alla zona di tipo C dal D.M. 1444/68).

Le zone di cui al titolo, per località, sono così contraddistinte:

 

C1 - di Feglino Alta

Destinazione: residenziale, artigianato di servizio, attività ricettiva alberghiera e agroturistica così come definita dall’art. 5, comma 2 della LR n. 33/1996, intendendo che le attività accessorie dell’azienda agrituristica, quali stalle, maneggi, ecc... siano ubicate al di fuori delle zone residenziali.

 

C2 - di Feglino S. Rocco

Destinazione: residenziale, artigianato di servizio, pubblici esercizi, attività ricettiva alberghiera e agrituristica così come definita dall’art. 5, comma 2 della LR n. 33/1996, intendendo che le attività accessorie dell’azienda agrituristica, quali stalle, maneggi, ecc... siano ubicate al di fuori delle zone residenziali.

 

C4 - di Costa - Orco

Destinazione: residenziale, attività ricettiva agrituristica così come definita dall’art. 5, comma 2 della LR n. 33/1996, intendendo che le attività accessorie dell’azienda agrituristica, quali stalle, maneggi, ecc... siano ubicate al di fuori delle zone residenziali.

 

Le zone di cui sopra sono ulteriormente suddivise in Aree di intervento Progettuali (AP) che si distinguono per tipologia, parametri e condizioni di intervento e loro localizzazione rispetto al contesto edificato.

 

All'interno di ogni AP sono indicati:

 

a- i corsi d'acqua che le attraversano da conservare;

 

b- i percorsi veicolari e pedonali principali da realizzare e le rappresentazioni grafiche delle loro sezioni;

 

c- le aree destinate a servizi zonali e la loro organizzazione;

 

    d- i criteri grafici per la individuazione della Unità di intervento (Ui) teorica di partenza e i criteri per la costruzione delle Ui successive, i vincoli e gli allineamenti.

 

 

 

20.2 - Modalità d'intervento

 

All'interno di ogni Area di intervento Progettuale (AP) l'edificazione è consentita attraverso richiesta di Concessione Edilizia Convenzionata per singola Unità di intervento (Ui).

 

Le aree da asservire destinate a Lotti pertinenziali (Lp), viabilità e parcheggi privati, alle aree di rispetto (er), nel rispetto dell’Indice fondiario (If) di ogni  AP, vanno reperite all'interno della AP di appartenenza.

 

La Superficie lorda di solaio (Sl) complessivamente edificabile in ogni Area di intervento Progettuale (AP) è determinata dal prodotto della Superficie territoriale (St) per l’Indice territoriale (It).

 

 

 

20.3 - Condizioni generali d'intervento

 

Sono condizioni generali d'intervento:

 

20.3.1       

Per le sole zone C1 e C2 la preventiva approvazione da parte del Consiglio Comunale del progetto definitivo degli interventi destinati alla mobilità e ai servizi zonali previsti all’interno di ogni AP, predisposto, secondo la Concessione Edilizia Convenzionata, dal primo soggetto proponente.

Il progetto definitivo dovrà contenere la valutazione del costo complessivo degli interventi previsti compreso il costo di acquisizione delle aree.

Tale progetto definitivo potrà essere predisposto oltre che dai soggetti privati, anche dalla Civica Amministrazione; laddove gli interventi di urbanizzazione non vengano realizzati direttamente dai privati, la quota di oneri da accollare in sede di convenzione dovrà essere espressamente finalizzata a tale scopo.

                

20.3.2      

Per le sole zone C1 e C2 la ripartizione del costo complessivo degli interventi pubblici indicati al punto precedente per mq di Superficie lorda di solaio (Sl) complessivamente edificabile nella Area di intervento Progettuale (AP) scomputabile, in caso di diretta esecuzione da parte del soggetto attuatore delle opere di cui al presente articolo, secondo i disposti di cui alla L.R. 25/95;

 

20.3.3      

La comprovata accessibilità veicolare allo spazio di sosta pertinenziale competente la U.I. interessata che potrà avvenire attraverso la realizzazione di percorsi interni all'AP indicati in cartografia realizzati dal soggetto attuatore gravati da diritto di passaggio;

 

20.3.4

L’allaccio alle reti pubbliche tecnologiche.        

 

 

20.3.5      

La cessione gratuita delle aree destinate a pubblici servizi e alla mobilità previste all'interno delle A.P.,in quantità proporzionale alla superficie lorda di solaio concessa in rapporto all’intera superficie lorda di solaio prevista nella specifica Area di intervento Progettuale (A.P.). 

 

20.3.6

La diretta esecuzione degli interventi pubblici o di uso pubblico compresi all'interno della U.I. per la quale

è stata richiesta concessione ad edificare.

 

 

        20.4 - Tipologia, definizione della U.I., parametri ulteriori condizioni e prescrizioni particolari per        

        singole AP o per l'intera zona

 

 

20.4.1 -  C1 Feglino.  (St mq 33.660)

 

                    La zona C1 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 42 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina NI CO, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

La zona C1 è variamente articolata attorno all’edificato del nucleo storico di Feglino denominato dal piano Zona A1.

 

L’analisi puntuale effettuata per il nucleo storico , vedi art. 17, consente di indicare il tipo di edificazione e i tipi di edifici cui fare riferimento per la nuova edificazione prevista nella zona

L’edificazione dovrà avvenire per sviluppi lineari lungo i percorsi indicati dalla cartografia di piano con aggregazione continua per contatto.

I tipi di edificio dovranno essere quelli rurali, interpretati con un linguaggio moderno per evitare pericolose falsificazioni. Dovranno presentare aggregazioni lineari di cellule elementari a corpo semplice e/o doppio. Dovranno prevalere i pieni sui vuoti, dovranno essere adottati elementi chiudenti pesanti, le coperture dovranno essere calibrate tra le falde ed i terrazzi.

Gli elementi architettonici dovranno rifarsi a quelli indicati nell’art. 9.

Il piano terra potrà avere destinazione residenziale.

 

 

 

20.4.1.1 - Area di intervento Progettuale (AP) C1/1 - Feglino Campasella.

 

A) Edificazione.

Sviluppo lineare, edifici mono e bifamiliari

     

B) Definizione della U.I. 

La U.I. è il Lotto pertinenziale (Lp) così come graficamente definito nelle tavole di assetto.

 

La delimitazione della U.I. di partenza è caratterizzata, da quel quadrilatero, determinato dalle dimensioni indicate in cartografia, impostato sull'asse mediano di partenza perpendicolare alla “linea direttrice di sviluppo" dell'insediamento.

 

Ogni successiva U.I., sempre nei limiti massimi e minimi prefissati, dovrà avere aderenza ad uno dei due lati ciechi di una U.I. precedentemente concessa.

 

 

C) Parametri urbanistici

- St = mq 4.410 (+460 mq rappresentati da aree pubbliche esistenti destinati alla viabilità)

- It = mq/mq 0,35

- If = mq/mq 0,50

- H max = m 10,50

- Piano oltre il secondo arretrato > m 3,00 rispetto alla fronte di Via Bricco.

- N° minimo di piani: 2 (due); piano secondo con Sl mai inferiore al 30% della Sl totale richiesta

- Dc, Ds, Df, Sc = contenute nei limiti di Sc massima indicata in cartografia.

- Sl min. Ue = mq 120

- Sl max Ue = mq 350

 

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D.1 – Non è consentita l’apertura di finestre lungo le linee di aderenza delle U.I. Altrove si applicano le norme del Codice Civile e dell’art. 9 del D.M. 1444/1968.

D.2 - E' consentita sulle fronti prospicienti percorsi pedonali porticati la sola apertura di porte di accesso alle U.a. o finestre di aerazione di locali di servizio;

D.3 - Sono consentiti cavedi interni aventi superficie > a mq 18,00 e lato minimo > m 3,00;

D.4 - E' consentito l'arretramento dalla "direttrice di sviluppo dell'insediamento" in misura < m 1,50;

D.5 - E' fatto obbligo di differenziazione volumetrica, architettonica, formale fra due U.I. in aderenza.

D.6 - Non sono consentiti poggioli o sporti su via.

D.7 - La copertura a falda/e deve avere colmo parallelo alla Via Bricco.

 

 

 

20.4.1.2 -  Area di intervento Progettuale (AP) C1/2  Feglino Campasella.

 

A) Edificazione.

Sviluppo a nucleo, edifici mono e bifamiliari.

 

B) Definizione della U.I.

La tipologia a nucleo  è caratterizzata graficamente dalle "direttrici di sviluppo dell'insediamento" fra loro parallele ortogonali.

Ogni U.I. è il Lotto pertinenziale (Lp) così come graficamente delimitato nelle tavole grafiche di assetto, compreso all'interno dei limiti dell'area edificabile indicata in cartografia, ha due lati coincidenti con due linee direttrici di sviluppo (U.I. di partenza) o, per U.I. successive, un lato coincidente con una linea direttrice di sviluppo e l'altra in aderenza ad una U.I. precedentemente concessa, od ancora due lati in aderenza a due U.I. precedentemente concesse.

 

C) Parametri urbanistici:

                         St =  10.804 mq (+1.380 mq rappresentati da aree pubbliche esistenti destinate alla viabilità

It = mq/mq 0,25

If = mq/mq 0,50

H max = m 8,00

Piano 2° con Sl mai inferiore al 30% della Sl massima di U.I.

Dc, Ds, Df, Sc = contenute nei limiti di Sc massima (ambito di edificabilità indicata in cartografia)

Sl min. di Ue = mq 120

Sl max di Ue = mq 300

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D.1 – Non è consentita l’apertura di finestre lungo le linee di aderenza delle U.I. Altrove si applicano le norme del Codice Civile e dell’art. 9 del D.M. 1444/1968.

D.2 - E' consentita, sulle fronti prospicienti i percorsi porticati pedonali, la apertura di porte di accesso alle Ua o finestre di aerazione di locali di servizio.

D.3 - Sono consentiti cavedi interni aventi superficie > a mq 18 e lato minimo di m 4,00.

D.4 - E' consentito modificare la posizione delle "linee direttrici" per farle coincidere con i limiti di proprietà, qualora tale spostamento sia contenuto in mt. 1,50.

D.5 - E' fatto obbligo di differenziazione architettonica cromatica fra U.I. in aderenza.

D.6 - L'aderenza fra due U.I. contigue deve avere una profondità mai inferiore a m 10 a partire dalla "linea direttrice di sviluppo". In tal caso è consentita l'apertura di finestre se l'arretramento rispetto alla linea di medianza è > a mt. 5,00.

D.7 – Gli interventi previsti dovranno attenersi alla normativa di Piano di Bacino con particolare riferimento a quanto previsto dall’art. 8c.3-4 (reticolo idrografico principale) e art. 15.

 

 

 

20.4.1.3 -  Area di intervento Progettuale (AP) C1/3  Feglino Via Concezione.

 

A) Edificazione.

Sviluppo lineare, edifici mono e bifamiliari.

 

B) Definizione della U.I.

La U.I. va calcolata con i criteri di cui al punto 2.4.1.1 lettera B (schiera);

 

C) Parametri urbanistici:

St = mq 7.380 (+ 504 mq strada pubblica)

It = mq/mq 0,20

If = mq/mq 0,50

H max = m 8,00

Piano 2° con Sl mai inferiore al 30% della Sl totale di U.I.

Dc, Ds, Df, Sc = contenute nei limiti di massima Sc (ambito di edificabilità indicato in cartografia)

Sl min. Ue = mq 120

Sl max Ue = mq 300

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D.1 – Non è consentita l’apertura di finestre lungo le linee di aderenza delle U.I. Altrove si applicano le norme del Codice Civile e dell’art. 9 del D.M. 1444/1968.

D.2 - Sono consentiti cavedi interni aventi superficie > a mq 18,00 e lato minimo > m 3,00.

D.3 - Sono consentiti arretramenti dalla "direttrice di sviluppo dell'insediamento" in misura < m 1,00.

D.4 - Il progetto delle opere per servizi zonali previste in AP e il relativo costo economico da ripartire per mq  di Sl va esteso alle previsioni di zona A2 confinante.

D.5 - Fra due U.I. deve esserci sempre aderenza per una profondità mai inferiore a m 10. Oltre a tale misura sono consentiti arretramenti e se tale arretramento è > a m 5,00 è consentita l'apertura di finestra

D6 -          Non sono consentiti poggioli su via.

D7 -          La copertura a falda deve essere rivolta verso via.

D8 -          Soluzione di sosta pertinenziale in interrato con unico accesso come indicato in cartografia.

 

 

 

20.4.1.4 - Area di intervento Progettuale (AP) C1/4.  Feglino Via Concezione.

 

A) Edificazione.

Sviluppo lineare, edifici mono e bifamiliari.

 

B) Definizione della U.I.

Valgono i criteri di cui al punto 20. 4.1.1 (tipologia a schiera).

Il lato minimo della U.I. va impostato sulla "linea direttrice di sviluppo" che coincide con il lato a monte del

percorso pedonale preesistente, e l'asse mediano della U.I. di partenza dovrà essere perpendicolare al lato

 minore.

 

C) Parametri urbanistici:

St = mq 2.470

It  = mq/mq 0,25

If = mq/mq 0,50 

H max = m 8,00

Piano 2° con Sl mai inferiore al 30% dello Sl totale di U.I.

Dc, Ds, Df, Sc = contenute nei limiti di massima Sc (ambiti di edificabilità indicato in cartografia).

Sl min. Ue = mq 120

Sl max Ue = mq 300

 

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D.1 - Ripristino antico percorso pedonale trasversale.

D.2 – Non è consentita l’apertura di finestre lungo le linee di aderenza delle U.I. Altrove si applicano le norme del Codice Civile e dell’art. 9 del D.M. 1444/1968.

D.3 - Sono consentiti arretramenti dalla "linea direttrice di sviluppo" non superiore a m 1,00.

D.4 - Sono consentite rientranze aperte sul lato opposto "la linea direttrice lo sviluppo".

D.5 - Non sono consentiti poggioli o sporti rispetto il filo facciata.

D.6 - Le coperture a falda devono avere pendenza rivolta verso il percorso ristrutturato.

D.7 - Soluzione di sosta pertinenziale possibile in interrato con unico accesso da via pubblica come indicato in cartografia.

 

 

 

20.4.1.5 - Area di intervento Progettuale (AP) C1/5.  Feglino Via S. Carlo.

 

A) Edificazione.

Sviluppo a nucleo, edifici mono e bifamiliari.

 

B) Definizione della U.I.:

La tipologia a nucleo  è caratterizzata graficamente dalle "direttrici di sviluppo dell'insediamento" fra loro parallele ortogonali.

Ogni U.I. è il Lotto pertinenziale (Lp) così come graficamente delimitato nelle tavole grafiche di assetto, compreso all'interno dei limiti dell'area edificabile indicata in cartografia, ha due lati coincidenti con due linee direttrici di sviluppo (U.I. di partenza) o, per U.I. successive, un lato coincidente con una linea direttrice di sviluppo e l'altra in aderenza ad una U.I. precedentemente concessa, od ancora due lati in aderenza a due U.I. precedentemente concesse.

 

C) Parametri urbanistici:

St  = mq 5.250

It = mq/mq 0,30

If = mq/mq 0,50

H max = m 10,50

L'eventuale piano arretrato non può avere Sl min del 30% della Sl totale di U.I.

Dc, Ds, Df ,Sc = contenute nei limiti di massima di Sc (ambito di edificabilità indicato in cartografia).

Sl minima Ue = mq 120

Sl massima Ue = mq 350

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D.1 -                                                                   Preventiva predisposizione, oltre quanto prescritto al punto 20.3 delle presenti N. di A., di progetto esecutivo e costo globale del collegamento del parcheggio previsto all'interno della AP con la viabilità principale (Feglino - Orco).

Ripartizione del costo per mq di costruito.

D.2 - Possibilità di realizzazione di parcheggi pertinenziali interrati con accesso dal parcheggio pubblico.

D.3 - Vedi voci D.1 D.2 D.3 D.4 D.5 D.6 punto  20.4.1.2 lettera D.

 

 

 

20.4.2 - C2 Feglino Via S. Rocco, Via Santuario. St mq 17.021

 

                    La zona C2 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 42 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina ID CO, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

La zona C2 è contigua alla zona B1 ed è divisa dalla zona A1 dall’alveo del torrente Aquila. E’ un’area pianeggiante sulla quale sorgono alcuni edifici residenziali di tipo rurale ed altri, più recenti e numerosi e caratterizzanti la zona, di tipo a blocco a corpo doppio e triplo, tipico nei condomini recenti, e isolati a corpo doppio o in linea.

 

L’intervento edificatorio dovrà rifarsi alla tipologia dominante.

 

Interventi consentiti.

 

a) Recupero del patrimonio edilizio esistente con le modalità indicate nell’art. 13.

Dovranno essere mantenute le tipologie storiche presenti e recuperati, ove possibile, i tipi preesistenti mediante interventi di restauro conservativo.

Gli eventuali nuovi edifici o parte di essi realizzati mediante la ricostruzione totale o parziale di edifici esistenti, le cui schede di Unità di intervento (Ui) ammettono la ristrutturazione edilizia, dovranno integrarsi con i caratteri prevalenti riconoscibili nei tipi presenti rurali o a blocco a corpo doppio aggregato.

- Tipo di intervento = scheda di Unità di intervento (Ui).

- Distanza dai confini (Dc) = m 3.00 o a confine previo accordo tra le parti.

- Distanza tra fabbricati (Df) = m 6.00 ovvero m 10,00 tra pareti finestrate ai sensi del DM 1444/68.

- Altezza (H) max = per ogni Unità di Intervento (Ui) quella esistente.

 

 

b) Interventi di nuova edificazione.

L’edificazione dovrà essere generata dal nuovo asse stradale e i tipi edilizi dovranno essere a blocco nelle versioni a a corpo doppio e a case aggregate.

Non saranno consentiti tipi isolati mono o bifamiliari a corpo doppio come presentano molti edifici recenti realizzati nella zona.

Non saranno consentite case in linea a blocco a corpo triplo come alcuni recenti condomini realizzati nella zona.

Le nuove case a blocco dovranno avere una continuità con i tipi rurali attraverso l’analogia dei caratteri costruttivi propri di quel tipo e riscontrabili nei numerosi esempi di tipi di casa a blocco esistenti.

Anche utilizzando un linguaggio moderno dovranno essere utilizzati gli elementi architettonici indicati nell’art. 9.

 

A) Edificazione.

Sviluppo lungo la direttrice della nuova strada, edifici a blocco a corpo doppio e a case aggregate.

 

 

B) Definizione della U.I.

La zona è composta da unica AP che comprende U.I. esistenti, e singolarmente normate attraverso apposita scheda di U.I. di cui all'allegato 1 e aree libere di completamento e riqualificazione urbana; la minima U.I. per nuovi interventi è determinata di volta in volta da quel Lp che consente nel rispetto dei parametri, degli allineamenti e delle condizioni appresso indicate, il rispetto dell'If  della minima Sl.

Le U.I. che prospettano sulla nuova via di progetto dovranno essere estese fino a comprendere l'intera sede viaria (compresi gli spazi pedonali) o, in caso di due U.I. con strada interposta, fino alla mezzeria delle aree di cui sopra.

 

 

C) Parametri urbanistici:

St = mq 17.021                   - Superficie strade e servizi pubblici esistenti          mq   1.846

                                       - Superficie Lp U.I. esistenti                    mq   3.335

                                       - Superficie fondiaria edificabile                               mq 11.840

 

Per i nuovi interventi:

If = mq/mq 0,50

H max = m 10,50

Dc = aderenza o m 3,00

Df = aderenza a pareti cieche di U.I. esistenti o ad una delle pareti di nuove Ue;

m 6,00 (m 10,00 tra pareti finestrate ai sensi del DM 1444/68 )

Ds = coincidente con la "linea direttrice di sviluppo" ove evidenziata in cartografia o m 3,00.

Sc = 30%

Sl min. Ue = - monofamiliare mq 120

                 - bifamiliare mq 200

                - trifamiliare mq 280

Sl max Ue = mq 350

Sl min. Ua= in caso di tipologia bi-trifamiliare mq 60.

E' consentita soluzione di Ue ad un solo piano nel caso di costruzione unifamiliare;

La tipologia bi-trifamiliare va sviluppata su due-tre piani.

 

Costruzione esistente prevista in demolizione:

Per la realizzazione del nuovo tracciato stradale il P.R.G. prevede la demolizione della U.I. 154.

 

D) Condizioni e prescrizioni particolari:

D1 - Aderenza delle fronti alla "linea direttrice di sviluppo";

D2 - In caso di due U.I. abbinate è consentito cavedio interno di superficie minima mq 18 e lato minimo > m 3,00;

D3 - Preventiva disposizione oltre a quanto prescritto al punto 20.3 delle presenti N. di A. di progetto esecutivo di completamento di area parcheggio previsto in zona B1;

D4 - Il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione deve comprendere l'acquisizione, la demolizione  della U.I. 154.

 

 

 

20.4.3 - C4 Costa - Orco, Via Vecchia alla Chiesa. St mq 67.100.

 

                    La zona C4 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina IS MA, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

La zona si sviluppa lungo l’antico percorso di crinale che collega la frazione di Costa alla frazione di Orco.

E’ caratterizzata da una serie di edifici recenti generati dal percorso della via Vecchia alla Chiesa, i tipi  presenti sono quelli mono o bifamiliari di tipo isolato a corpo doppio senza riferimenti precisi rispetto alla realtà territoriale nella quale si collocano.

Nelle contigue zone A3 e A4 sono presenti numerosi tipi rurali.

 

Interventi sull’esistente.

E’ consentita la ristrutturazione edilizia tendente all’uniformità con i tipi a blocco a corpo semplice isolati o aggregati.

 

 

 

 

Interventi di nuova edificazione.

Ogni nuovo intervento dovrà essere generato dal percorso della via Vecchia alla Chiesa che attraversa e serve tutta la zona.

I nuovi edifici dovranno essere del tipo a blocco a corpo semplice o doppio  isolati o aggregati, mono o bifamiliari. Essi dovranno avere una continuità con i tipi rurali, presenti nelle zone contigue, attraverso l’analogia dei caratteri costruttivi propri di quel tipo.

Pur con soluzioni formali moderne dovranno essere utilizzati gli elementi architettonici indicati nell’art.9.

 

A) Definizione della Unità di intervento (Ui).

L’unità di intervento corrisponde al Lotto pertinenziale (Lp).

Il Lp minimo non potrà risultare inferiore a mq 600 e la Sl in esso compresa dovrà risultare eguale o minore di quella risultante con la applicazione dell'If.

Sono sempre consentiti interventi di cui al precedente art. 10 nei limiti indicati dall’articolo stesso.

 

 

B) Parametri urbanistici:

St = mq 67.100

Indice territoriale (It) = mq/mq 0,05.

Indice fondiario (If) = mq/mq 0,10.

Altezza (H) max =  m 7,50

Distanza tra fabbricati (Df) = m 10,00

Distanze dal ciglio della strada (Ds).  Provinciale =  m 10,00

                                                        Comunale =  m   3,00         

Superficie coperta (Sc) = 30%

Superficie del lotto (Sl) minima = unifamiliare mq 120, bifamiliare mq 200

Superficie lorda di solaio (Sl) max.  Unifamiliare = mq 250

                                                        Bifamiliare = mq 300

 

In tale zona il tetto massimo di edificabilità complessiva (residenziale e non) non può essere superiore a 4.700 mc.

I nuovi volumi devono essere collocati in continuità con gli insediamenti esistenti di Costa e di Orco, nel rispetto del carattere di insediabilità sparsa, fermo restando l’inedificabilità del tratto di congiunzione fra i due nuclei insediati individuato come zona er.