ART. 21

 

ZONE D

 

 

 

21.1 - Norme generali

 

Le zone di cui al titolo comprendono aree artigianali produttive confermate e aree di nuovo impianto.

 

Gli interventi di ampliamento, trasformazione, o di nuovo impianto vengono assentiti attraverso la concessione convenzionata e a condizione che ogni intervento preveda:

- congruo accesso all'area produttiva tale da evitare intralci alla viabilità principali.

- spazi di manovra e di sosta proporzionati alla attività nelle quantità indicate per singola zona.

 

Le zone di cui al titolo, per località, sono così contraddistinte:

 

D1 -            Via Bricco - esistente

 

D2 -            Polveriera: esistente di ampliamento

 

D3 -            Ai confini con Finale - Valle Aquila: esistente

 

D4 -            A nord della frazione Boragni - Vallesciusa: esistente

 

 

 

21.2 - Attività consentite nell'ambito comunale

 

Sono consentite tutte le attività produttive e commerciali nel rispetto di tutte le norme di legge nonché nei limiti della D.C.R. n. 29/1999, con esclusione delle attività relative agli impianti soggetti a rischio di incidente rilevante ai sensi della normativa vigente.

 

Sono inoltre consentite le attività estrattive esistenti alla data di adozione del piano.

 

 

 

21.3 - Modalità di intervento e prescrizioni generali:

 

Nel rispetto dei parametri di zona e delle prescrizioni generali e particolari ogni intervento è commisurato al rapporto mq/mq.

 

Dovranno essere sempre garantite aree di sosta in misura mai inferiore ad 1/10 della superficie impegnata così come dovrà essere garantita la formazione di fasce alberate perimetrali al Lp di profondità mai inferiori a m 2,00.

 

Nella Sl max è possibile comprendere nelle zone consentite una Sl residenziale mai superiore a mq 120

realizzabile in aderenza all'edificio principale destinata al proprietario o al personale di custodia.

 

Eventuali Sl da destinare ad ufficio, alla vendita del prodotto lavorato o alla esposizione, debbono essere comprese all'interno dell'ingombro volumetrico destinato alla attività produttiva.

 

L'altezza massima prescritta per ogni zona relativa al fabbricato produttivo va intesa misurata all'intradosso

della struttura di sostegno della copertura.

 

Possono superare tale altezza i volumi tecnologici necessari al funzionamento della attività.

 

 

 

21.4 - Lp minimo - Parametri urbanistici - Condizioni  particolari d'intervento per  zona

 

 

21.4.1 - D1 Feglino Via Bricco - esistente. St mq 3.630.

 

                    La zona D1 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 42 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina ID CO, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

La zona è caratterizzata dalla presenza di un capannone industriale, nel quale si svolge una attività produttiva di falegnameria. E’ annessa la residenza del titolare.

 

 

A) Lotto pertinenziale (Lp) minimo: intera zona

 

 

B) Parametri urbanistici:

Dc = m 5,00

Df = m 10,00

Ds = m 3,00

Rc = 30% 

H max = m 7,50

La Sl può essere sviluppata anche su due livelli.

 

 

C) Condizioni particolari d'intervento:

La Sl consentita può essere utilizzata solo per l'attività produttiva, il deposito, la commercializzazione del prodotto lavorato e per attività amministrative collegate.

La concessione convenzionata per nuovi interventi o interventi di ampliamento è condizionata:

a - al miglioramento dell'accessibilità dell'area realizzabile attraverso le previsioni di P.R.G. in C1;

b - alle garanzie sugli scarichi e quindi alla predisposizione di adeguati impianti e allacci alla rete comunale;

c - alla formazione di adeguati argini nel rispetto delle Leggi Nazionali e Regionali.

 

 

D) Criteri operativi.

Sull’edificio residenziale esistente sono consentiti gli interventi fino alla ristrutturazione edilizia come indicato nell’art. 13.

   Devono essere salvaguardate le parti strutturali storiche ed i materiali impiegati nelle strutture dei solai e delle coperture, ricorrendo per quanto possibile al loro riutilizzo e/o alla loro integrazione con materiali uguali o simili.

   Devono inoltre essere rispettate le prescrizioni esecutive architettoniche indicate nell’art. 9.

 

   La tipologia edilizia per i nuovi edifici produttivi è il blocco ad uno o due piani, con copertura a falde.

   Sono prescritti i seguenti materiali di finitura.

   - Facciate intonacate finite con tinte al quarzo o ai silicati. I colori ammessi sono il rosso, verde, giallo, grigio nei toni leggeri dell’ambiente ligure.

   - Serramenti in legno, profili metallici in ferro, alluminio verniciato, PVC.

   - Manti di copertura su falde inclinate in rame, tegole marsigliesi, ardesia o coppi in laterizio.

   - Muri esterni di confine o di sostegno in pietra locale a vista (anche come rivestimento di muri in c.a.) messa in opera in scapoli con logica strutturale.

- Sistemazioni esterne con manti erbosi, pavimentazioni in lastre di pietra o moduli di cemento autobloccanti.

Gli interventi sono subordinati alla redazione di SOI.

 

 

 

21.4.2 - D2 Feglino Via Benne e Polveriera  - esistente e di ampliamento. St mq 19.375.

 

                    La zona D2 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina IS MA, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

La zona è già interessata dalla presenza di alcuni capannoni industriali dove si svolgono attività produttive manifatturiere con annesse, in alcuni casi le abitazioni degli addetti.

 

A) Lp minimo: 2.000 mq

 

B) Parametri urbanistici:

Dc =               m 8,00

Df =               m 10,00

Ds =               m 5,00

Rc = 30%

H max = m 7,50

La Sl può essere sviluppata a più livelli  e comprende in unico fabbricato la massima Sl consentita per residenze, attività legata alla commercializzazione della produzione, uffici amministrativi, deposito del prodotto.

 

 

D) Criteri operativi.

La tipologia edilizia per i nuovi edifici produttivi è il blocco ad uno o due piani, con copertura a falde.

Sono prescritti i seguenti materiali di finitura.

- Facciate intonacate finite con tinte al quarzo o ai silicati. I colori ammessi sono il rosso, verde, giallo, grigio nei toni leggeri dell’ambiente ligure.

- Serramenti in legno, profili metallici in ferro, alluminio verniciato, PVC.

- Manti di copertura su falde inclinate in rame, tegole marsigliesi, ardesia o coppi in laterizio.

- Muri esterni di confine o di sostegno in pietra locale a vista (anche come rivestimento di muri in c.a.) messa in opera in scapoli con logica strutturale.

- Sistemazioni esterne con manti erbosi, pavimentazioni in lastre di pietra o moduli di cemento autobloccanti.

 

 

 

21.4.3 - D3 Feglino Sanguineo, torrente Aquila confine con comune di Finale - esistente. St mq 4.750.

 

La zona D3 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina IS MA, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

Nella zona sono presenti due capannoni industriali del tipo  a blocco.

 

 

A) Lp minimo:  intera zona

 

 

B) Parametri urbanistici:

Dc =               m 5,00

Df =               m 10,00

Ds =               m 3,00

Rc = 30%

H max fabbricato produttivo = m 7,50

La Sl può essere sviluppata su due piani.

 

 

D) Criteri operativi.

La tipologia edilizia per i nuovi edifici produttivi è il blocco ad uno o due piani, con copertura a falde.

Sono prescritti i seguenti materiali di finitura.

- Facciate intonacate finite con tinte al quarzo o ai silicati. I colori ammessi sono il rosso, verde, giallo, grigio nei toni leggeri dell’ambiente ligure.

- Serramenti in legno, profili metallici in ferro, alluminio verniciato, PVC.

- Manti di copertura su falde inclinate in rame, tegole marsigliesi, ardesia o coppi in laterizio.

- Muri esterni di confine o di sostegno in pietra locale a vista (anche come rivestimento di muri in c.a.) messa in opera in scapoli con logica strutturale.

- Sistemazioni esterne con manti erbosi, pavimentazioni in lastre di pietra o moduli di cemento autobloccanti.

 

 

 

21.4.4 - D4 Boragni Renovo, torrente Sciusa - esistente. St mq 15.750.

 

La zona D4 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.

Per la zona il regime di PTCP prevede:

- per l’assetto insediativo la disciplina ID CO, 

- per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,

- per l’assetto vegetazionale la disciplina COL ISS.

 

Nella zona sono presenti due capannoni industriali del tipo  a blocco.

 

A) Lp minimo: intera zona

 

B) Parametri urbanistici:

Dc = m  5,00

 

Df =  m 10,00

Ds =  m  3,00

Rc =  30%

H max fabbricato produttivo = esistente

 

 

C) Criteri operativi.

La tipologia edilizia per i nuovi edifici produttivi ovvero per la ristrutturazione di queli esistenti è il blocco a uno o due piani con copertura a falde.

Sono prescritti i seguenti materiali di finitura.

- Facciate intonacate finite con tinte al quarzo o ai silicati. I colori ammessi sono il rosso, verde, giallo, grigio nei toni leggeri dell’ambiente ligure.

- Serramenti in legno, profili metallici in ferro, alluminio verniciato, PVC.

- Manti di copertura su falde inclinate in rame, tegole marsigliesi, ardesia o coppi in laterizio.

- Muri esterni di confine o di sostegno in pietra locale a vista (anche come rivestimento di muri in c.a.) messa in opera in scapoli con logica strutturale.

- Sistemazioni esterne con manti erbosi, pavimentazioni in lastre di pietra o moduli di cemento autobloccanti.

Gli interventi sono subordinati alla redazione di SOI.