ART. 29
ZONE ESP
29.1 - Norme generali
Sulle aree libere da costruzioni,
manufatti, impianti o servizi, gli interventi dovranno tendere essenzialmente
alla conservazione colturale esistente.
Costituendo nel loro
complesso aree di riferimento lungo percorsi escursionistici o di partenza
degli stessi è sempre consentita la realizzazione di aree attrezzate di riposo
e ristoro.
Gli interventi dovranno
sempre essere realizzati prevalentemente in legno; è concesso l'uso della
pietra per la formazione di muri dove il terreno molto acclive non consente la
formazione di adeguati spazi piani.
In tal caso il
progetto dovrà contemplare tutte le opere necessarie per la regolamentazione
delle acque.
Oltre al rispetto
delle prescrizioni generali (Capo I) delle presenti norme per gli interventi
all'interno di zone ESP dovrà essere sempre rispettato il disposto di cui al
precedente art. 14.1 dalla lettera a) alla lettera d).
Sono inoltre consentiti
interventi di cui al precedente art. 10.
29.2 - Norme particolari
29.2.1
- ESP1: Località Tecchio. Zona di completamento di strutture esistenti
strettamente connessa con la zona F2. (St mq 15.625)
La
zona ESP1 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina ANI MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B/MA,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
L'area è suddivisa in due distinti comparti:
(A)
A valle della Provinciale
Finale-Orco che comprende una struttura destinata a ristoro che viene
confermata: è consentito intervento di ristrutturazione con raddoppio di
superficie di Sl ottenibile mediante l'innalzamento non superiore a 1 metro
della copertura a tetto esistente e mediante
la copertura a tetto, della parte coperta a terrazzo esistente.
L’attuale Superficie lorda di solaio (Sl) è pari a 300
mq.
Deve rimanere inalterata la superficie coperta.
L'incremento è da destinare al miglioramento
ricettivo e al recupero, a fini residenziali, del rudere esistente, in aderenza
alla struttura di cui sopra, finalizzati al presidio della vasta area coltivata
a valle della Provinciale Finale-Orco a regime ANIMA.
L’edificio a destinazione
ricettiva – da qualificarsi quale rifugio ex artt. 8 e 17 della legge regionale
n. 13/1992 - è costituito da un vecchio capannone per la lavorazione della
pietra. L’ampliamento deve mantenerne le caratteristiche intrinseche senza
inserimenti di elementi architettonici di mascheramento.
I tamponamenti
esterni devono essere rifiniti con intonaco al civile, i serramenti devono
essere di legno verniciato o di ferro verniciato.
Negli ampliamenti e
nei recuperi degli altri edifici complementari o a destinazione residenziale,
che originariamente erano volumi al servizio delle attività estrattive della
zona, si deve mantenere la testimonianza della attività lavorativa che vi si
svolgeva. si devono mantenere le caratteristiche proprie quali le facciate in
pietra vista senza inserimento di elementi architettonici di mascheramento.
Gli interventi
dovranno osservare le prescrizioni di tipo progettuale indicate relativamente
alla zona F2.
(B)
A monte della
Provinciale fra questa e la zona F2: il piano prevede la realizzazione di una
struttura da destinare a "Rifugio" ad integrazione dei servizi della
zona F2 e di riferimento per escursionismo e attività sportiva nel comprensorio
delle rocce di Finale.
Il progetto dovrà
essere esteso all'intero comparto, con obbligo di un unico SOI, e sottostare alle seguenti condizioni:
Destinazione =
ricettiva - rifugio - ristoro
Lotto minimo =
l'interno comparto - progetto unitario
Sl = mq 500 compresi
i volumi interrati.
La volumetria
consentita, pari a 1500 mc, dovrà essere interrata sotto il profilo naturale
del terreno preesistente per almeno 500 mc.
Parcheggi in misura
adeguata in area defilata da quinta alberata.
H massima = m 6,50
con altezza minima di imposta netta nel sottotetto pari a 1,50 metri.
Ds = m 3,00
Dc = m 5,00
Df = m 10,00
L’edificio dovrà
rifarsi al tipo edilizio rurale e in particolare ai fabbricati non residenziali
presenti nelle aree boschive
Gli interventi
consentiti nella zona ESP1 dovranno essere preceduti da una verifica circa la
stabilità della cava nonché da una sistemazione del piazzale di cava..
29.2.3
- ESP3: Località Ruggini. Zona
esistente camping. (St mq 22.500)
La
zona ESP3 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina IS MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
Destinazione = ricettiva
all'aria aperta.
Lotto minimo = l'intera zona: progetto unitario
.
Parcheggi = un posto auto ogni
piazzola prevista.
Verde = mq 20 ogni piazzola.
Piazzola > mq 30.
Sl da destinare a
servizi igienici, docce, ricezione, ecc.
= 10 mq per piazzola.
Ds = m 3,00
Df = m
10,00
Dc = m 5,00
Il progetto deve
garantire il collegamento dell'area con la viabilità principale e concorrere al
ripristino dei collegamenti pedonali con la zona AME 5 BORAGNI.
Gli edifici
residenziali esistenti sono confermati e per essi vale quanto indicato
nell’articolo 13.
29.2.4 - ESP4: Castello -
S. Lorenzino. (St mq 3.650)
La zona ESP4 è compresa
nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina ANI CE,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MO B,
- per l’assetto vegetazionale
la disciplina COL ISS.
Nella zona sono presenti due
edifici in muratura di pietrame a faccia vista. Erano edifici al servizio della
vicina cava di estrazione della pietra di Finale.
Destinazione: Centro visite per attività
escursionistiche e arrampicate.
Lotto minimo = intera zona: progetto unitario.
Recupero dei
fabbricati esistenti con destinazione turistica per l’ accoglienza e
l’informazione. E’ consentito –
previa redazione di SOI - un incremento pari al 20% della Sl esistente.
L’intervento deve
configurarsi come un restauro conservativo dei volumi esistenti. L’incremento
ed il restauro devono
proporre una
soluzione architettonica formale, anche in chiave moderna, in sintonia con i
volumi esistenti in modo da mantenere la testimonianza delle attività
lavorative che vi si svolgevano. Si devono mantenere le caratteristiche
intrinseche, quali le facciate esistenti in pietra faccia vista , senza
inserimenti di elementi architettonici di mascheramento.
Gli interventi
dovranno avere requisiti di estrema aderenza al contesto, di minimo ingombro
possibile e il livello progettuale dovrà presentare una “qualità e completezza
assolute”, intendendosi con ciò il rispetto e la valorizzazione anche di
elementi di dettaglio, peculiari del manto vegetale, delle colture
agricole dei percorsi, delle “crose”
preesistenti con il rispetto delle fasce e dei muretti tradizionali. I
materiali ed il linguaggio tipologico architettonico dovranno essere quelli
tipici della zona di intervento.
Ripristino ex cava da
destinare a parcheggio con obbligo di fascia alberata.
L’incremento
volumetrico non deve ridurre la distanza preesistente dalle strade pubbliche o
di uso pubblico.
29.2.5 - ESP6:
località Bonomi. Nuova zona di servizio
partenza per escursionismo e arrampicate.
(St mq 26.112)
La
zona ESP6 è compresa nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina ANI MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MA/CA,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
E’ una zona posta nelle
vicinanze delle pareti di roccia del Monte Cucco. E’ costituita da una ex cava
e da un insediamento rurale.
Il piano prevede un’attività
ricettiva all’aria aperta.
Destinazione:
- ricettiva all'aria aperta compatibilmente
con la normativa del PTCP per le zone ANI MA.
- ristoro rifugio attraverso il recupero del
fabbricato esistente sul quale è concesso un incremento pari al 20% della Sl
esistente per consentire la dotazione di servizi per l’attività di rifugio e
ristoro ed un ulteriore incremento di 80 mq. di Sl a destinazione residenziale
per la gestione del campeggio.
Il nuovo volume
consentito deve essere aderente al volume esistente e deve rifarsi al tipo
rurale. (lotto minimo pertinenziale
da asservire mq. 3.000 con n° 1 posto macchina ogni 2 posti letto)
In
alternativa alla destinazione ristoro rifugio il volume esistente può essere
recuperato ai fini agricoli e di conseguenza a quelli agrituristici applicando
le norme di legge vigenti in materia. Laddove
venga insediata l’attività agrituristica dovrà comunque essere garantita una
funzione di supporto alla attività escursionistica, anche in termini di pronto
soccorso.
29.2.6
- Cascine.
29.2.6.1 -
ESP5: Località Groppo. St mq 5.950.
29.2.6.2 -
ESP7: Cascina Stra. St mq 18.910.
29.2.6.3 - ESP8: Cascina Mornera. St mq 4.750.
29.2.6.4 -
ESP9: Cascina Chiappella. St mq 5.225.
29.2.6.5 -
ESP10: Località Pra Marino. St mq 6.850.
29.2.6.6 -
ESP11: Cascina Bario. St mq 6.600.
29.2.6.7 -
ESP12: Cascina Giarrutte. St mq 4.830.
Tutte le zone sono comprese
nell’organismo territoriale di PTCP n. 42 del Finalese.
Per
le zone il regime di PTCP prevede:
-
per l’assetto insediativo la disciplina ANI MA,
-
per l’assetto geomorfologico la disciplina MO B,
-
per l’assetto vegetazionale la disciplina BCT TRZ BAT/BA CO.
Tutte
le zone sono costituite da antichi fabbricati rurali destinati alla residenza
ed alle attività agricole e dal loro immediato intorno di pertinenza.
Destinazione = Presidi abitati dell'ampio territorio
boschivo e riferimento dei percorsi pedonali, residenza dei proprietari,
conduzione del fondo, attività di agriturismo.
Il piano consente il recupero dei fabbricati esistenti,
sia residenziali che non residenziali, con possibilità di cambio di destinazione d’uso, attraverso un
Piano Colturale esteso alla singola zona o ad un'area non inferiore a 5800 mq.
compresa nella zona.
E’ consentito un incremento pari al 20% dei volumi
esistenti. In tale incremento sono compresi anche gli eventuali nuovi annessi
agricoli.
Sono consentiti frazionamenti interni a condizione che
le Unità abitative (Ua) risultanti abbiano una superficie lorda di solaio (Sl)
non inferiore a mq 80.
Tutti gli ampliamenti e le ristrutturazioni devono
rifarsi al tipo rurale.
L’incremento
volumetrico non deve ridurre la distanza preesistente dalle strade pubbliche o
di uso pubblico se inferiori a quelli previsti dal vigente codice della strada.
29.2.7 - ESP 13: Boragni Tascera, torrente Sciusa. (St mq 6.650)
La zona ESP13 è compresa
nell’organismo territoriale di PTCP n. 41 del Finalese.
Per la zona il regime di
PTCP prevede:
- per l’assetto insediativo
la disciplina IS MA,
- per l’assetto
geomorfologico la disciplina MA,
- per l’assetto
vegetazionale la disciplina COL ISS.
La zona ha al suo interno i
fabbricati e le attrezzature, oggi obsoleti e non più utilizzabili, della attività
estrattiva della pietra di Finale.
La
destinazione d’uso, in relazione alla chiusura della attività estrattiva nella
vicina cava e considerando il notevole valore tecnico-culturale
dell’insediamento e delle attrezzature, è quella di tipo culturale per la
realizzazione di un museo-laboratorio della lavorazione della pietra di Finale.
La
modalità d’intervento prevede il restauro conservativo degli edifici e delle
attrezzature di cui una quota, non superiore a 150 mq, può essere destinata a servizi
di ristoro connesso alla fruizione museale.
La
struttura deve essere dotata di una congrua quota di parcheggi funzionali alle
attività museali ed escursionistiche.