ART.22. MODALITA’ D’INTERVENTO PER GLI INSEDIAMENTI STORICI

1.    Campo di applicazione

Le modalità di intervento sono riferite ai tessuti degli insediamenti storici come individuati nelle Tavv.C6.1-5 del presente Piano delle Regole.

Tali modalità si attuano con intervento diretto; è sempre possibile  proporre modifiche motivate alle modalità di intervento se comprese all’interno di un Piano di Recupero esteso ad almeno una parte significativa dell’isolato.

2.    Restauro

Interventi volti alla conservazione degli edifici di particolare valore architettonico o storico-artistico, con un insieme di opere atte a garantirne l’integrità materiale, la  funzionalità e la protezione dei  valori culturali.

Tali interventi sono riferiti ai beni monumentali tutelati ai sensi del D.Lgs.42/2004; alla richiesta del titolo abilitativo dovranno essere presentate l’analisi storico-architettonica e le indagini precedenti la redazione del progetto; dovranno essere inoltre allegati il rilievo grafico e fotografico degli edifici esistenti, atti a dimostrare la consistenza ed i caratteri tipologici e costruttivi e d’uso.

Sono ammesse le seguenti opere:

  1. restauro e valorizzazione degli elementi originari laddove celati o parzialmente mancanti sui fronti dell’edificio: ripristino di aperture originarie, eliminazione di elementi aggiunti e non coerenti se documentati da relazione e documentazione storica.
  2. restauro di tutte le finiture esterne o, laddove lo stato di conservazione non lo consentisse, il rifacimento delle stesse con l’utilizzo di materiali e tecniche esecutive originarie; non é consentita la rimozione di affreschi o intonaci graffiti;
  3. consolidamento statico degli elementi strutturali (fondazioni, strutture portanti verticali e orizzontali, scale e rampe, coperture); qualora ciò non fosse possibile per le condizioni di degrado degli stessi o l’adeguamento alle vigenti norme in materia di sicurezza e di abbattimento delle barriere architettoniche,  é consentita la sostituzione delle sole parti degradate con l’impiego degli stessi  materiali e tecniche costruttive, conservando le quote esistenti dei solai  e delle coperture (gronda e colmo) e la geometria delle falde.
  4. é consentita la sostituzione delle sole parti degradate con l’impiego degli stessi  materiali e tecniche costruttive, conservando le quote esistenti dei solai  e delle coperture (gronda e colmo) e la geometria delle falde;
  5. restauro e ripristino degli ambienti interni con particolare attenzione all’apparato decorativo, dove esistente (affreschi, stucchi, fregi), e agli elementi architettonici di pregio quali volte, soffitti, pavimenti, colonne ecc.

E’ ammessa la realizzazione di aperture o chiusure nelle murature portanti esistenti per mutate esigenze d’uso, nonché la demolizione e realizzazione di pareti divisorie anche per l’aggregazione o suddivisione di unità immobiliari, laddove ciò non comprometta il valore architettonico dell’edificio.

E’ consentito il restauro e ripristino delle finiture interne, o, qualora ciò non fosse possibile, il rifacimento con l’utilizzo di tecniche e materiali originari;

  1.             realizzazione e integrazione degli impianti tecnologici,  nel rispetto dei caratteri architettonici  e storici   degli edifici. Non é ammessa la realizzazione di volumi tecnici esterni; é consentita la sola realizzazione di ascensori verso lo spazio privato degli edifici, laddove non sia possibile la collocazione all’interno degli stessi, prevedendo l’utilizzo di materiali compatibili con il valore e i caratteri architettonici degli edifici.

Il restauro dovrà essere esteso a tutta l’area di pertinenza dell’edificio con particolare attenzione alle pavimentazioni di androni, portici, cortili  e alle eventuali sistemazioni a verde;  in mancanza di documentazione originale, le pavimentazioni dovranno essere eseguite di preferenza in ciottoli di fiume, pietra non levigata o in cotto pressato a mano e le sistemazioni a verde con specie vegetali tipiche del contesto ambientale

3.    Risanamento Conservativo

Interventi volti a conservare e recuperare  l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità con un insieme di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, strutturali e formali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con esso compatibili.

Tali interventi riguardano edifici che, pur non avendo specifico pregio architettonico, hanno conservato i caratteri architettonici e costruttivi originari contribuendo a definire l’immagine della città  storica.

Sono ammesse le seguenti opere:

  1. conservazione dei prospetti con recupero, integrazione e sostituzione delle finiture se in condizioni di degrado, con materiali e tecniche coerenti ai caratteri originari dell’edificio.
    Sono consentite limitate modifiche ai prospetti sugli spazi privati, volte a migliorare la composizione della facciata e le condizioni di aeroilluminazione interna,  quali: trasformazione di finestra in porta finestra e viceversa,  realizzazione-eliminazione di aperture nel rispetto delle partiture esistenti, eliminazione di superfetazioni chiaramente leggibili come elementi aggiunti all’edificio storico;
  2. consolidamento statico degli elementi strutturali, con sostituzione delle parti irrimediabilmente ammalorate, utilizzando materiali e tecnologie coerenti con i caratteri dell’edificio. Qualora gli elementi strutturali risultino visibili (scale, ballatoi, sporti di gronda), nel caso di sostituzione devono essere utilizzati i materiali originari.
    Non sono ammesse modifiche  planimetriche, alterazioni delle quote di imposta e di colmo delle coperture ne alterazioni della sagoma dell’edificio, ad eccezione di quelle necessarie per l’installazione di impianti tecnologici;
  3. conservazione o ripristino degli ambienti interni, in particolare di tutti gli elementi architettonici  e decorativi  di pregio (volte, soffitti, fregi, apparato decorativo in genere) e delle parti comuni (androni, scale, portici ecc.).
    E’ ammessa la realizzazione o demolizione di pareti divisorie interne e di aperture/chiusure nelle murature portanti all’interno dell’edificio, anche per l’aggregazione o suddivisione di unità immobiliari, laddove ciò non ne comprometta il valore architettonico.
    E’ ammesso il ripristino delle finiture interne, o, qualora non fosse possibile, il rifacimento con l’utilizzo di tecniche e materiali coerenti con i caratteri dell’edificio;
  4. realizzazione e integrazione degli impianti tecnologici, nel rispetto dei caratteri architettonici  e distributivi   degli edifici.
    Non è ammessa la realizzazione di volumi tecnici esterni; è consentita la sola realizzazione di ascensori verso lo spazio privato degli edifici, ove non sia possibile la collocazione all’interno degli stessi.

4.    Ristrutturazione con Vincolo di Cortina

Interventi volti alla salvaguardia del valore ambientale degli edifici con il mantenimento della sagoma, della S.L.P. esistente, dell’altezza e dell’allineamento su strada, al fine di salvaguardare un corretto inserimento nel tessuto storico.

Tali interventi sono riferiti a edifici storici che hanno già subito interventi di ristrutturazione e trasformazione.

Possono essere valutate modifiche della sagoma degli edifici se inserite all’interno di un Piano di Recupero.

Sono ammesse le seguenti opere:

  1. valorizzazione dei prospetti con modifica delle aperture nel rispetto dei caratteri architettonici degli edifici storici situati nell’intorno urbano.
    E’ ammesso il rifacimento delle finiture esterne con la conservazione degli elementi di pregio; per i materiali da utilizzare nel caso di sostituzione si rimanda alle norme successive;
  2. E’ prevista la conservazione delle partiture originarie laddove presenti e degli elementi architettonici originari sui prospetti interni ed esterni quali balconi, ballatoi, cornici, portali, basamenti.
  3. consolidamento statico degli elementi strutturali,  con sostituzione delle parti irrimediabilmente ammalorate, utilizzando materiali e tecnologie coerenti con i caratteri dell’edificio;
  4. è consentita la traslazione dei solai senza modificare il numero dei piani e i caratteri architettonici dell’edificio; non è ammessa la modifica della copertura (quota di gronda e di colmo,  geometria delle falde) a meno di evidente contrasto ambientale con l’intorno urbano.
  5. modifiche dell’impianto distributivo con l’introduzione di nuove scale e ascensori e modifiche planimetriche che non alterino la sagoma dell’edificio.
  6. realizzazione e integrazione degli impianti tecnologici e relative reti; i volumi tecnici devono essere realizzati preferibilmente all’interno dell’edificio.

5.    Ristrutturazione Edilizia

Interventi volti a modificare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

La ristrutturazione edilizia è riferita a edifici di recente costruzione e a edifici storici che hanno già subito consistenti interventi di ristrutturazione e trasformazione.

Sono consentiti tutti gli interventi previsti all’art. 3 del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. purché vengano rispettate le prescrizioni sui materiali di cui all’art. 21.1.8 e venga migliorato l’inserimento ambientale degli edifici. E’ consentita la demolizione e ricostruzione anche totale dell’organismo edilizio, a condizione che non venga superata la volumetria esistente.

Al fine di incentivare il recupero dei Nuclei Antichi é  concesso un incremento della S.L.P.  nei seguenti casi:

  1. chiusura di portici esistenti con tamponamenti che consentano la leggibilità della partitura e struttura originaria e la verifica dei rapporti aeroilluminanti previsti dal Regolamento d’Igiene Vigente.
  2. incremento del 10% della S.L.P  per il conseguimento di un miglior inserimento ambientale dell’edificio e cioé laddove si riscontrino le seguenti condizioni:

-       nuovo allineamento su strada in modo da rispettare la cortina edilizia esistente (edifici adiacenti ai due lati)

-       modifica delle quote di gronda e di colmo della copertura in continuità con gli edifici adiacenti e i caratteri storici dell’intorno urbano.

In tali casi il progetto sarà preventivamente ed obbligatoriamente sottoposto ad esame di impatto paesistico presso la Commissione per il Paesaggio ed ottenere esito positivo.

Nelle tavole C6 sono individuate con apposita simbologia grafica le costruzioni accessorie; sono incluse nella presente categoria tutte le costruzioni con carattere di precarietà che compromettono l’immagine del centro storico e si configurano come volumi aggiunti agli edifici o spazi principali:

-       baracche

-       depositi

-       tettoie

-       autorimesse

Gli interventi di ristrutturazione riferiti alle costruzioni accessorie dovranno garantire una maggiore coerenza con l’intorno urbano, adottando le seguenti modalità costruttive: finitura esterna in mattoni a vista o intonacata, con tinteggiatura del colore già presente o previsto per l’edificio principale;  copertura a falda con struttura in legno, manto in coppi o tegole marsigliesi, gronda e pluviali in rame o lamiera verniciata.

Se la configurazione dell’isolato consente la  visibilità degli edifici accessori dallo spazio pubblico, é prescritta la realizzazione di una recinzione realizzata con basamento in muratura a vista o intonacata e porzione superiore in grigliato o rete metallica con piantumazione lineare  di essenze arbustive lungo il confine, in modo da realizzare una barriera visiva a verde.

6.    Vincolo di fronte

Negli edifici individuati nella tavola C7 con apposita simbologia grafica, dovranno essere conservate integralmente le parti dell'involucro esterno di valore architettonico, storico ed ambientale.

7.    Obbligo di riqualificazione dei fronti

Tale prescrizione é finalizzata alla riqualificazione dell’immagine di edifici che prospettano o sono adiacenti a  spazi pubblici di particolare interesse a livello urbano, dove gli interventi di trasformazione-sostituzione succedutisi nel tempo hanno alterato i caratteri storico-architettonici restituendo un’immagine di scarsa qualità urbana.

Questa norma é inoltre riferita a edifici inseriti all’interno di un insediamento storico con caratteri architettonici omogenei,  dove é necessario un intervento di riqualificazione per problemi di contrasto ambientale.

L’intervento é volto alla riqualificazione dei prospetti nel rispetto degli elementi originari ancora esistenti e dei caratteri architettonici degli edifici storici situati nell’intorno urbano.

L’intervento di riqualificazione deve essere esteso all’intero fronte (corrispondente almeno al singolo lotto); non sono ammessi interventi parziali sui fronti.

L’utilizzo di materiali e finiture deve essere coerente a quanto previsto nei successivi articoli.

8.    Prescrizioni sui materiali da utilizzare negli insediamenti storici

Nelle zone degli insediamenti storici, per gli interventi di cui sopra, é previsto l’impiego dei seguenti materiali:

  1. Rivestimenti esterni: i fronti degli edifici saranno intonacati con finitura a calce o a civile; è vietato l’utilizzo di intonaci plastici.

Il basamento dovrà essere protetto con idonea zoccolatura da realizzare in intonaco o in pietra naturale quale beola o serizzo, con finitura a piano sega o levigata non lucidata.

L’altezza del basamento dovrà riprendere quella esistente o comunque quelle degli edifici storici adiacenti ed essere omogenea su tutto il fronte verso lo spazio pubblico.

  1. Cornici, davanzali, soglie: i materiali originari e tipici degli insediamenti storici quali pietra naturale in lastre (beola, serizzo o granito grigio) o cemento decorativo, dovranno essere conservati o sostituiti con uguale materiale in tutti gli interventi su finestre, portoni e vetrine.

Nel caso di sostituzioni la pietra dovrà avere finitura a piano sega o levigata non lucidata.

  1. Serramenti e sistemi di oscuramento: i serramenti saranno preferibilmente in legno, con colore e tipologia omogenei in tutta la facciata. E’ consentito per esigenze specifiche o se già esistenti, l’utilizzo del ferro o dell’acciaio verniciati con finitura opaca.

I portoncini di accesso alle singole abitazioni sia sullo spazio pubblico che privato saranno in legno naturale o verniciato.  I portoni di accesso ai cortili saranno in legno o ferro con disegno semplice.

Le griglie anti-intrusione delle finestre dovranno essere realizzate in ferro o acciaio verniciati con esclusione delle tipologie a pacchetto.

I sistemi di oscuramento originari devono essere conservati e ripristinati; laddove ciò non fosse possibile, la sostituzione sarà fatta con imposte ad antoni o a persiana in legno verniciato con apertura a rotazione e dovrà essere estesa a tutto il fronte.

Al piano terra è ammesso l’utilizzo di aperture scorrevoli o a libro per non interferire con lo spazio esterno.

E’ vietato l’utilizzo di tapparelle avvolgibili.

Il colore di serramenti, sistemi di oscuramento e griglie dovrà essere scelto tra quelli tipici del centro storico ed indicato nei progetti edilizi.

  1. Coperture: nel caso di rifacimento della copertura, dovrà essere mantenuta la geometria delle falde esistenti, o laddove già modificata nel corso del tempo, riproposta una geometria semplice con inclinazione idonea a consentire il deflusso delle piogge, evitando salti di quota e pendenze diverse nella stessa falda.

La struttura portante dovrà essere in legno, con sporti di gronda omogenei lungo i fronti stradali continui.

Per il rifacimento o la ricorsa del manto di copertura dovranno essere utilizzati i coppi, reimpiegando  dove possibile elementi di recupero, ovvero tegole portoghesi e marsigliesi in relazione all’epoca dell’edificio e alla congruità del materiale nel contesto specifico.

I canali di gronda e i pluviali dovranno essere in rame o lamiera verniciata; non é ammesso l’utilizzo di materiali plastici e acciaio inox.

  1.  Sottotetti: il recupero ad uso abitativo dei sottotetti esistenti, secondo quanto stabilito dalle normative vigenti, dovrà rispondere ai seguenti criteri architettonici:

-       dimensioni e posizioni di lucernari, abbaini e cappuccine dovranno tenere conto delle partiture esistenti sulla facciata;

-       dovranno essere salvaguardate le falde verso lo spazio pubblico, realizzando le aperture in copertura verso gli spazi privati;

-       la quota di colmo degli abbaini dovrà essere inferiore a quella del tetto

-       per le quote di gronda e colmo della copertura, vale quanto previsto nelle singole modalità di intervento per gli edifici.

  1. Colori: la scelta dei colori per la tinteggiatura delle facciate dovrà essere preferibilmente essere compresa nella gamma delle terre chiare e con tinteggiature a base non vinilica.

Si potrà ricorrere ad altro colore per il basamento e le cornici se intonacate, per i davanzali in cemento o altri elementi decorativi; lo studio dei colori dovrà essere compiuto in modo coerente su tutti gli elementi del fronte quali tinteggiatura, serramenti, sistemi oscuranti, griglie, basamento.

Nel caso di facciate prospicienti lo spazio pubblico, il colore delle facciate dovrà essere scelto in relazione agli edifici circostanti.

  1.             Insegne: le insegne verso lo spazio pubblico dovranno preferibilmente essere inserite all’interno delle vetrine, non pregiudicando l’immagine degli insediamenti storici per dimensioni, forma e colori. Non è consentito l’utilizzo di insegne a bandiera, del tipo retroilluminato o poste sulla sommità degli edifici.
  2. Pavimentazioni esterne: é prescritto il mantenimento delle pavimentazioni esistenti se realizzate in ciottoli di fiume, beola o altri materiali litoidi.

Nel caso di aree pertinenziali prive di pavimentazione o asfaltate, é prevista la sostituzione con le pavimentazioni  sopra indicate o con l’utilizzo di mattoni masselli in cemento colorato, purchè di disegno semplice, colori tenui e sistema di posa tradizionale. L’area libera pertinenziale dovrà essere permeabile per il 30% della sua superficie.